Patrick Zaki è stato condannato a tre anni di carcere. La notizia è stata riportata martedì pomeriggio dall’agenzia Ansa, che ha citato come fonte i legali dell’attivista egiziano.

«L’avvocatessa Hoda ha chiesto ai giudici di indicare una data precisa per emettere il verdetto», aveva riferito una fonte egiziana uscendo dall’aula del palazzo di giustizia di Mansura dove – a porte chiuse – si è svolta la sessione che ha concluso l’undicesima udienza del processo.

«Sono in attesa della decisione dopo aver chiesto ai miei legali di fissare una seduta per pronunciare il verdetto», aveva twittato in mattinata il neolaureato dell’università di Bologna, che alla lettura della sentenza era all’interno dell’aula assieme ai suoi avvocati.

Tra le grida della madre Hela e della fidanzata Reny, che attendevano all’esterno, Zaki è stato portato via dall’aula attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati. Avendo già scontato quasi due anni di carcere, dovrebbe essere incarcerato per altri 14 mesi.

Le accuse

L’attivista era imputato per «diffusione di notizie false e terrorismo tra la popolazione» in seguito a un articolo pubblicato nel 2019 che raccontava le difficoltà dei cristiani copti in Egitto, perseguitati dall’Isis e discriminati da frange della società musulmana.

Il processo a suo carico è durato oltre tre anni, con udienze continuamente rinviate: una strategia adottata da tempo dal governo di al Sisi contro detenuti politici, giornalisti e attivisti. Dopo 22 mesi di custodia cautelare in prigione, Zaki era a piede libero da dicembre 2021.

Le reazioni

«È il peggiore degli scenari possibili. Non finisce qui, ora tutte le possibilità per tirarlo fuori da questa situazione vanno esplorate – ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, che fin dall’inizio segue da vicino la vicenda di Zaki – Il governo italiano, per cortesia, intervenga».

«Senza parole per Patrick Zaki. Tre anni. Un orrore senza fine. Sono in lacrime. Il governo italiano può essere fiero del suo silenzio, della sua assenza. Qualsiasi mobilitazione per riaffermare la libertà di Patrick. È solo l’inizio», ha invece scritto il deputato del Partito democratico Filippo Sensi.

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