Il Parlamento della Georgia ha approvato in seconda lettura la controversa legge sull'influenza straniera, che molti considerano molto simile a quella in vigore in Russia e quindi hanno ribattezzato “legge russa”, malgrado le proteste di piazza di questi giorni e i moniti dell'Unione europea.

I deputati georgiani hanno votato con 83 voti favorevoli e 23 contrari a favore dell'adozione del provvedimento, considerato molto simile a quello in vigore in Russia. Il partito al governo ha dichiarato di voler trasformare il testo in legge entro la metà di maggio.

Nel corso della giornata, almeno 63 persone sono state arrestate nelle nuove proteste. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno georgiano, secondo cui i manifestanti sono accusati di vandalismo e disobbedienza all'autorità.

Negli scontri con la polizia è rimasto ferito il leader dell'opposizione Movimento Nazionale Unito, Levan Khabeishvili, che ha condiviso una foto sui social media con ferite al volto. Il deputato, secondo quanto denunciato dal viceministro dell'Interno Alexander Darakhvelidze, avrebbe cercato di sfondare il cordone di polizia e disobbedito agli ordini impartiti dagli agenti, sei dei quali sono rimasti feriti.

I partecipanti alla protesta, che si svolge per la terza settimana consecutiva, si sono riuniti ieri sera davanti al parlamento. L’Unione europea è stata invocata a più riprese. La Commissione europea ha già avvertito che l'iniziativa legislativa mette a repentaglio le aspirazioni della Georgia a diventare membro del blocco. A dicembre, l'Ue ha concesso al paese lo status di candidato ufficiale all'adesione, ma ha avvertito che avrebbe dovuto riformare i suoi sistemi giudiziari ed elettorali, rafforzare la libertà di stampa e limitare il potere degli oligarchi, prima di poter avviare ufficialmente i negoziati.

La legge

La legge obbligherà a registrarsi come "agenti di influenza straniera" tutte le organizzazioni, i media ed altre entità che ricevono almeno il 20 per cento di finanziamenti dall'estero. L'opposizione la considera una replica della legge russa, che si è trasformata in uno strumento di repressione della dissidenza.

Il partito Sogno georgiano sta provando a far passare il testo dal 9 aprile, dopo un tentativo già avanzato nella primavera del 2023 e deragliato proprio per via delle massicce proteste di piazza.

La protesta, nonostante la repressione, non si ferma e sembra allargarsi: altre manifestazioni hanno avuto luogo a Batumi, la seconda città del paese, e a Kutaisi, come riporta la testata indipendente Formula TV. 

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