Centotré anni dopo, nel luogo in cui è stato firmato il trattato di pace che mise fine alla Prima guerra mondiale, il Consiglio europeo si riunisce a Versailles anche se in maniera “informale”.

La residenza è stata messa a disposizione proprio dal presidente francese Emmanuel Macron. Una scelta sicuramente simbolica in un momento in cui in Europa è in corso un conflitto di ampia portata come quello ucraino.

La crisi politico-militare sarà il principale tema dell’incontro tra i capi di stato e di governo dell’Unione europea che stanno cercando di mediare tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky per giungere al cessate il fuoco.

Il presidente francese è stato tra i leader più attivi nel campo diplomatico: nell’ultima settimana ha chiamato più volte Vladimir Putin, ha ospitato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e ha avuto colloqui telefonici con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente americano Joe Biden e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Fino a oggi in negoziati tra le due delegazioni si sono tenuti a Gomel e Brest, in Bielorussia, e difficilmente potranno tenersi altrove come anche sottolineato dal ministro degli Esteri Sergej Lavrov durante il forum diplomatico di Antalya in Turchia, nel quale ha incontrato il suo omologo ucraino.

L’armistizio del 1919

©AP/Lapresse 09/09/2009 Versailles, Francia Estero Mostra dello scultore francese Xavier Veilhan a Versailles nella foto: il lavoro "Le jet d'eau"

La reggia di Versailles è un luogo dalla forte valenza storica per la Francia e l’Europa intera. Nel 1919 è stato firmato l’armistizio con il quale si è conclusa la Prima guerra mondiale. Da quella guerra uscirono sconfitti Germania, Austria e Ungheria. Il documento ridimensionava i confini territoriali della Germania oltre a prevedere la perdita di sovranità sui territori coloniali e introduceva pesanti restrizioni militari contro i tedeschi.

Le forze armate tedesche non dovevano superare le 100mila unità, non potevano avere né una forza aerea né navi da guerra con dislocamento superiore alle 10mila tonnellate.

In quell’occasione erano state imposte alla Germania dalle forze vincitrici del conflitto anche immense riparazioni di guerra (circa 132 miliardi di marchi d’oro, ridotti poi a 3 miliardi nel 1932): è stato soprattutto questo uno dei motivi che diede negli anni successivi in Germania vita al forte odio popolare contro gli alleati vincitori della guerra. L’ultima rata del debito di 70 milioni è stata saldata da parte della Germania nel 2010.

Il trattato di Versailles del 1919 istituì anche la Società delle Nazioni, un’organizzazione intergovernativa, voluta fortemente dal presidente statunitense Woodrow Wilson, con la quale si iniziarono a gettare le basi del nuovo ordine mondiale e che dopo la Seconda guerra mondiale ha portato alla creazione delle Nazioni unite.

Gli altri due trattati

Prima della fine della Prima guerra mondiale a Versailles sono stati firmati alla reggia altri due accordi che hanno comunque una certa valenza storica.

Il 15 giugno del 1768 è stato firmato nella reggia il trattato con cui l’allora Repubblica di Genova autorizzava la Francia a occupare la Corsica, in cambio della definitiva restituzione dell’isola di Capraia che era occupata dai ribelli corsi.

Quasi cento anni più tardi, nel 1871, è stato firmato a Versailles un trattato preliminare che ha portato poi al trattato di Francoforte. Il documento ha concluso così l’assedio di Parigi e la guerra franco-prussiana. Con quei trattati è nato l’impero tedesco: la Francia cedette l’Alsazia e la Lorena, e Guglielmo I venne riconosciuto come Kaiser.

Questi sono solo alcuni dei motivi del perché la reggia è un luogo storico e politico rilevante, oltre ad aver ospitato, prima della Rivoluzione nel 1789, i re francesi. Ma c’è anche da dire che i trattati firmati vedevano come protagonista la Francia e oggi risulta difficile poter immaginare Versailles come luogo per arrivare alla pace tra Ucraina e Russia.

© Riproduzione riservata