Nella mattinata del 10 gennaio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Vilnius, la capitale della Lituania. La visita non era stata annunciata per motivi di sicurezza e arriva dopo che nelle ultime settimane l’Ucraina ha subìto attacchi serrati da parte di Mosca. Dal 29 dicembre in poi i bombardamenti si sono susseguiti nelle regioni di Donetsk, Dnipro e Kherson. Sia il presidente Volodymyr Zelensky sia il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba avevano chiesto aiuti all’Europa e agli alleati per evitare una crisi.

Zelensky ha pubblicato su X un post in cui annuncia che durante la sua visita in Lituania incontrerà il presidente Gitanas Nauseda, il primo ministro Ingrida Simonyte e altri politici. Parlerà anche alla comunità ucraina presente nel paese.

I temi di cui tratterà saranno «sicurezza, entrata nell’Ue e nella Nato, la cooperazione nella guerra elettronica e sui droni, il coordinamento del futuro supporto europeo». La Lituania sostiene l’Ucraina dal 2014, come precisa Zelensky nel suo post.

La visita a Vilnius è la prima di tre: il presidente andrà poi in Estonia e in Lettonia, per rafforzare le alleanze dei paesi al confine con la Russia, che potrebbero in futuro subire gli stessi attacchi da parte di Mosca e che sono da tempo nel mirino di Putin. 

Gli incontri di Zelensky

Il 7 gennaio, la ministra degli Affari esteri giapponese Yoko Kamikawa si è recata a Kiev per incontrare il ministro Kuleba e il presidente Zelensky. Il ministero giapponese aveva annunciato l’intento della visita: «Kamikawa ribadirà ancora una volta alla parte ucraina come la politica coerente del Giappone di sostenere e sostenere l'Ucraina rimanga invariata anche di fronte all'attuale grave situazione internazionale».

L’aiuto del paese si attuerà «nell'ambito di uno stretto partenariato pubblico-privato ospitando la Conferenza Giappone-Ucraina il 19 febbraio, con la partecipazione in presenza del premier ucraino Denys Shmyhal».

È stata confermata inoltre la presenza di Zelensky al World Economic Forum (WEF) che si terrà a Davos, in Svizzera, dal 15 al 19 gennaio. Negli ultimi due anni il presidente ucraino aveva partecipato in videoconferenza, quest’anno invece sarà presente fisicamente e terrà un discorso, come annunciano gli organizzatori, criticati per aver diffuso la notizia nonostante il pericolo per la sicurezza del presidente.

Ci saranno 2800 partecipanti, tra cui capi di governo europei e non, vertici europei e diversi consigli federali. La guerra in Ucraina sarà uno dei temi centrali di cui si discuterà, in particolare in un incontro che si terrà il 14, a cui parteciperanno 70 funzionari governativi di alto livello. Altri temi centrali saranno le problematiche legate al clima e all’ambiente e la regolamentazione dell’intelligenza artificiale. 

Il vertice straordinario

Il presidente del consiglio europeo Charles Michel aveva confermato negli scorsi mesi il vertice straordinario del primo febbraio dedicato alla revisione del bilancio comunitario. Nell’ultimo vertice il presidente ungherese Viktor Orbán aveva posto il veto alla decisione di sostenere l’Ucraina con 50 miliardi di euro.

A Bruxelles si sta elaborando una strategia per aggirare il veto dell’Ungheria, unico paese ad essersi opposto su 27. La cifra destinata all’Ucraina sarà probabilmente minore rispetto a quella iniziale, ma la Commissione europea punta almeno a 20 miliardi di euro. 

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