L’accordo prevede la cassa integrazione per un numero massimo di partenza di 4.050 lavoratori con un solo altoforno in marcia, di cui 3.500 a Taranto, 270 a Genova e 175 a Novi. Ma se entro il 15 ottobre non si riuscirà a completare l’installazione dei filtri a manica della centrale elettrica, l’impianto che pulisce i gas di scarico degli altoforni producendo energia che alimenta gli impianti, lo stabilimento dovrà essere fermato