Meglio non credere alle coincidenze, rischiano di farti andare fuori strada. Però lo sport sa essere mistico, vale la pena mettere insieme le suggestioni. Per esempio: l’ultima volta che l’Italia del basket ha affrontato Porto Rico era settembre, c’era il Mondiale; quel successo aveva mandato gli azzurri ai quarti di finale. A venticinque anni dall’ultima volta. Un trionfo.

Mesi più tardi quella che si affaccia a San Juan, in Porto Rico land, è una storia diversa, ma non meno importante. Comincia il pre olimpico, una ghigliottina, con la pallacanestro azzurra che cerca un pass per i Giochi di Parigi. Un posto solo, gli altri tutti a casa. L’occasione è adesso. Altrimenti arrivederci, ci si riprova tra quattro anni. La squadra di Gianmarco Pozzecco apre il torneo il 2 luglio contro il Bahrain, forse persino troppo facile. Il 5 notte tocca poi ai padroni di casa, con i portoricani che non vedono l’ora di regalarsi l’impresa. Chi arriva primo nel girone a tre affronta probabilmente la Lituania in finale, l’8.

I convocati

I giganti lituani dovranno fare a meno di Jonas Valanciunas, il loro centro da Nba indispettito dagli infortuni. La squadra è già a Porto Rico. Ma si sta allenando solo in palestra perché i bagagli sono rimasti a Madrid. «Fortunatamente non sono necessari vestiti più caldi», ha scherzato la federazione. L’Italia, invece, ha fatto tappa a Miami e l’aria calda della Florida ha acceso l’ardore del Poz. «La maglia azzurra è tutto. Spesso il legame con la maglia azzurra è dichiarato, ma i fatti poi non lo confermano. Qui no, qui è tutto vero». L’Italia ci crede. Da capitan Nic Melli (fresco di addio a Milano dopo una telefonata di 45” con Messina) al co-capitano Danilo Gallinari (36 anni, da due anni fuori dal giro nazionale), fino a Pajola, Mannion, Polonara e gli altri; tutti pensano che i Giochi vadano presi a suon di basket corale. Una squadra. In grado di prendersi la scena come aveva fatto quattro anni fa a Tokyo, Italia eliminata dalla Francia dopo un girone da urlo.

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La pallavolo ce l’ha fatta

Suggestioni e coincidenze ne trovi anche in altri team, a forza di cercarle. Nel volley, per esempio. Le ragazze sapevano di andare a Parigi (tramite il ranking), ma non sapevano di andarci con questa forza. Meriti condivisi, per carità. Ma di più ne ha Julio Velasco, l’uomo che tutto può e tutto sa, compreso mettere insieme un gruppo pieno di campionesse e farle rendere per davvero.

Dopo il successo in VNL (contro il Giappone) adesso le donne del volley puntano a una medaglia olimpica, sarebbe la prima della storia. Così l’uomo che ha inseguito l’oro della vita sulla panchina dei maschi, questa volta potrebbe farcela con le femmine. Fuori dalla VNL (ai quarti, contro la Francia) è andata invece la maschile di Fefé De Giorgi. A Parigi grazie al ranking, tutti si aspettano un oro. Nel girone c’è anche il Brasile, rivale di sempre. La storia infinita. A Rio 2016, in finale, vinsero loro. Al pre olimpico di ottobre pure. Motivi in più per fare bene a Parigi.

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