Cara Giulia,

San Valentino è appena passato e ora, seduta nel buio della mia stanza, non posso fare a meno di essere triste. Il ragazzo con cui esco se n’è completamente dimenticato! Anzi, ancora peggio. Quando gliel’ho fatto presente io, ha alzato le spalle come per dire che non gliene fregava niente e non ha aggiunto altro. È una cosa stupida, me ne rendo conto, non c’è bisogno di una festa comandata per amarsi, però mi è dispiaciuto vederlo così indifferente. Ci conosciamo da poco e ci stiamo ancora scoprendo, ma a volte ho l’impressione che a lui non interessi davvero quello di cui ho bisogno. In questo caso volevo solo un po’ di romanticismo, almeno nel giorno degli innamorati. Chiedo troppo? Lui è sempre un po’ chiuso, poco espansivo, mentre io cerco molto il contatto fisico e delle piccole dimostrazioni d’affetto mi farebbero molto felice. Forse mi sento così solo perché ho passato il giorno a vedere post sdolcinati e dichiarazioni d’amore su Instagram, però volevo sapere cosa ne pensassi tu. 

R.


Cara R.,

così a naso mi verrebbe da dire che il problema non è che tu non piaci a lui, ma lui che non piace a te. E ci sta, ma forse bisogna mettere a fuoco questa cosa prima di infognarsi in una relazione troppo seria, anche perché mi sembra di intuire che siate molto giovani, troppo per percepirvi già palla al piede. Se ho capito bene non è che questo un giorno si è svegliato e tutto a un tratto era sgruso (perdonami il dialetto parmigiano, ma ogni tanto lo trovo insostituibile), non è che ha battuto la testa e da labrador mi si è tramutato in salamandra. È fatto così, ha il sangue freddo. Tu invece vuoi il labrador, è un tuo diritto, ma chiedere a una salamandra di essere labrador va oltre qualsiasi criterio di verosimiglianza. E quindi se vuoi il labrador ti tocca prendere un cane, o mollare il fidanzato attuale e trovarne uno che sia più affine a te. Avere un partner comunque non è una prescrizione dell’Oms, e anche quelle talvolta possono risultare discutibili. San Valentino poi non dovrebbe essere trattato come un portale spazio-temporale verso un’altra dimensione: se uno è stronzo per 364 giorni l’anno, perché il 14 febbraio non dovrebbe esserlo? 

Giulia

Cara Giulia,

durante una vacanza ho conosciuto un ragazzo con cui si potrebbe parlare di amore a prima vista. Non avevo mai provato un’attrazione così intensa e un’affinità così profonda con nessuno prima, per di più in pochi giorni di conoscenza. Per lui è stata la stessa cosa e dopo pochi giorni sembravamo conoscerci da tutta la vita. Tra noi funzionava sotto ogni punto di vista: fisico, intellettuale, emotivo. Non ci saremmo mai separati, non fosse che viviamo a 600 chilometri di distanza l’uno dall’altra. Stiamo provando a farla funzionare anche così, ma è molto faticoso e nessuno dei due può abbandonare la propria vita, senza contare che sarebbe un po’ prematuro rinunciare a tutto per una semi-sconosciuta. Hai dei consigli?

C.


Cara C.,

come forse saprai già non sono una grande sostenitrice delle relazioni a distanza. Per me stare in coppia ha senso anche perché mi permette di uscire di casa il meno possibile, se mi richiedesse valigie, treni e sbatti vari non avrei nessun problema a scegliere la clausura, piuttosto. Per fortuna però non siamo tutti uguali e per qualcuno la distanza funziona, anzi migliora la qualità di una relazione. Vedersi poco vuol dire anche selezionare le cose da dirsi, desiderarsi, depilarsi con minor frequenza, dormire a quattro di bastoni per la gran parte del tempo, fare piccole fughe d’amore, stancarsi di meno l’uno dell’altra. Ci vogliono soldi ed energia per portarla avanti, certo, ma se ritieni che ne valga la pena ha senso cercare un equilibrio. E penso che quell’equilibrio stia soprattutto nella pianificazione meticolosa del tempo condiviso e nell’uso smodato del telefono. Al telefono tanto si può fare tutto: guardare un film, fare sesso, litigare. 

L’altra cosa da fare potrebbe essere darsi una data di scadenza, un periodo di prova: se oltre questo tempo sarete frustrati e afflitti da gastrite spastica da stress forse non sarà più cosa. 

Giulia

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