In Senato il governo presenta le sue contromisure per contrastare il fenomeno dei femminicidi, all’indomani del delitto di Giulia Cecchettini. Due strumenti distinti, entrambi risalenti a qualche mese fa, ma che ora hanno riaccelerato.

Il primo e più discusso è il progetto “Educare alle relazioni”, messo a punto dal ministero dell’Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara: il pacchetto viene presentato mercoledì a palazzo Madama e conterrà le iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne.

Educazione affettiva

Secondo quanto già anticipato dal ministro, dovrebbe trattarsi di ore extracurriculari in cui gli studenti faranno dei percorsi di approfondimento con specialisti e il progetto è «frutto di un lavoro accurato all’insegna di un confronto ampio e di un pluralismo di apporti», sono state le parole di Valditara.

Il cuore dell’iniziativa è quello di introdurre nelle classi delle scuole superiori gruppi di discussione e autoconsapevolezza, che lavorino utilizzando la metodologia del T group, il "sensitivity training group", ovvero gruppi di addestramento alla sensibilità, e docenti che operino con il riferimento dei Gruppi Balint, cioè con un metodo che ha per scopo la formazione alla relazione e la promozione del benessere, è la spiegazione del ministero.

Nelle attività saranno coinvolti il Consiglio nazionale dell'ordine degli psicologi ma, secondo le aspettative di Valditara, anche di influencer, cantanti e personaggi conosicuti dai più giovani, in qualità di ambassador. Il progetto prevede che le classi si riuniscano una volta in settimana, in orario extracurricolare e con la presenza di esperti in educazione affettiva, avvocati, assistenti sociali, operatori di organizzazioni attive nel campo del contrasto alla violenza di genere.

Proprio a questo progetto ha lavorato anche Alessandro Amadori, docente a contratto della Cattolica e coordinatore del progetto di “Educazione affettiva” nelle scuole che – come ha rivelato Domani – ha scritto anche un libro autopubblicato dal titolo La guerra dei sessi, che contiene posizioni controverse in tema di relazioni tra uomo e donna.

Tuttavia il ministro ha deciso di proseguire per la sua strada e presenterà il suo piano per l’educazione nelle scuole insieme ai ministri Eugenia Roccella e Gennaro Sangiuliano. In questa sede si capirà anche quale forma prenderà l’iniziativa, che con tutta probabilità sarà quella del disegno di legge.

Il ddl antiviolenza

Sempre il Senato sarà anche la sede dell’approvazione del ddl antiviolenza, già approvato alla Camera e ora approdato per il via libera definitivo. L’intenzione della maggioranza è quella di procedere in modo molto rapido, forte anche del fatto che il testo era passato a Montecitorio con l’astensione delle opposizioni ed è arrivato in aula a palazzo Madama dopo il via libera unanime della commissione Giustizia.

Il ddl contiene in particolare misure che dovrebbero rendere ancora più efficace il Codice rosso, ovvero il pacchetto di strumenti processuali che velocizzano l’iter della presa in carico da parte dell’autorità giudiziaria di reati legati alla violenza di genere. Inoltre, sono contenute misure per la formazione di chi si occupa da vicino del fenomeno e altre modifiche di natura penale sui cosiddetti reati “spia”, ovvero quelli che possono essere un primo segnale del rischio di femminicidio.

Nelle scuole con il minuto di silenzio chiesto dal ministero, che gli studenti hanno trasformato in “minuto di rumore”, ma anche il Senato sta lavorando a una iniziativa: domani, i senatori dovrebbero fare un flashmob bipartisan. Un segno di unità contro la violenza, dopo giorni di polemiche.

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