Il patto del tartufo, davanti a una collezione di gioielli, per definire i futuri assetti di Forza Italia. Con Roberto Occhiuto che avrebbe scavalcato Renato Schifani nella corsa alla casella di vice-Tajani alla chiusura del congresso, in programma il prossimo febbraio. L’esito del confronto interno è scontato: l’attuale segretario e vicepremier, Antonio Tajani, sarà confermato.

Ha messo ai margini l’opposizione interna, togliendo a Licia Ronzulli anche il ruolo di capogruppo al Senato, anche se le ha garantito una buona ricompensa con la vicepresidenza di Palazzo Madama. Insomma, un incarico meno politico ma più istituzionale che ha limitato i danni per Ronzulli.

Forza Italia: la sfida Occhiuto-Schifani

La vera corsa del congresso, dunque, non riguarda la leadership, bensì quella per diventare il nuovo “numero due” di Fi. L’incarico è conteso dai due presidenti di regione del Mezzogiorno, il calabrese Occhiuto, appunto, e il governatore della Sicilia, Renato Schifani. Entrambi fanno leva sulla vittoria elettorale e quindi sul legame con il territorio. Hanno a disposizione un gruzzolo di voti e vogliono farlo pesare negli equilibri interni. 

Così lo scorso fine settimana, a via Condotti a Roma, nella boutique di gioielli Damiani, c’è stato un probabile punto di svolta: il gotha del partito fondato da Silvio Berlusconi si è ritrovato intorno al tartufo d’Alba, con la benedizione del presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha favorito il prodotto tipico tramite l’ente fiera.

Il motivo ufficiale dell’incontro è stata la presentazione della nuova collezione di Damiani, che ha voluto invitare i più importanti dirigenti e ministri del partito azzurro. Al tavolo erano infatti seduti il segretario di Forza Italia, Tajani, il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, fedelissimo del leader, insieme al presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, oltre a Cirio, al ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo e alla sottosegretaria ai Rapporti con il parlamento, Matilde Siracusano.

Tartufo e poltrone

Nel menù, non c’era la specificità piemontese, gustato anche con un risotto, ma era inserito pure un piatto più politico: l’organizzazione interna di Fi, oltre ovviamente ai rapporti con il governo. Così tra un commento su tartufo e sui gioielli presentati, Tajani ha ribadito la linea di lealtà verso la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al costo di entrare in rotta di collisione con la Lega, mentre Occhiuto ha ricevuto, secondo quanto risulta a Domani, la garanzia di diventare il vicesegretario vicario, sopravanzando la concorrenza di Schifani che per molti era dato come favorito a essere il numero due. E di sicuro la foto circolata sui social, non avrà fatto piacere al presidente della regione Sicilia.

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