- Tra critiche e scetticismi il prossimo appuntamento della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 (Cop27) si terrà in Egitto dal 7 al 18 novembre.
- A presiedere la Cop27 sarà il ministro degli Esteri Sameh Shoukry e non la ministra dell’Ambiente Yasmine Fouad, scienziata esperta in climatologia.
- Il governo egiziano si sta preparando al grande evento, ma sono due gli argomenti che non possono non essere menzionati: lo status dei diritti umani nel paese e capire in che modi la Russia, isolata sul piano internazionale dai paesi occidentali, si presenterà alla conferenza.
Tra critiche e scetticismi il prossimo appuntamento della Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici del 2022 (Cop27) si terrà in Egitto dal 7 al 18 novembre. La località scelta dal presidenze egiziano Abdel Fattah al Sisi è Sharm el Sheikh, situata tra il monte Sinai e il Mar Rosso, luogo turistico per eccellenza del paese.
La scelta della presidenza
A presiedere la Cop27 sarà il ministro degli Esteri Sameh Shoukry e non la ministra dell’Ambiente Yasmine Fouad, scienziata esperta in climatologia, come molti invece si aspettavano. Una scelta che non stupisce se si considera che per al Sisi la Cop27 è vista come un incontro diplomatico rilevante a cui parteciperanno i leader di tutto il mondo e che il generale egiziano ha intenzione di sfruttare non solo per attirare investimenti economici nella green economy ma anche per far valere le sue richieste sul piano diplomatico internazionale.
Sicuramente al tavolo delle Nazioni unite uno dei dossier più delicati sarà quello della Gerd, la gigantesca diga voluta dal governo Etiope e costruita dalla We Build (ex Salini Impregilo) lungo il dorso del Nilo, che più volte ha portato a delle crisi diplomatiche tra Addis Abeba e il Cairo.
Nonostante la finalità ambientale della conferenza, a Sharm el Sheikh l’Egitto sicuramente punterà a far sopravvivere Zohr, uno dei più importanti giacimenti di gas nel Mediterraneo centrale gestito dall’italiana Eni e dalla russa Rosneft, recentemente colpita dalle sanzioni occidentali per il suo coinvolgimento nella guerra in Ucraina.
Per questo piuttosto che un esperto di ambiente, come presidente è stato scelto Sameh Shoukry, diplomatico di lunga data, conosciuto per i suoi modi rozzi e aggressivi che, riporta Wikileaks, ha avuto modo di esternare quando è stato rappresentante nelle ambasciate di Londra, Buenos Aires e delle Nazioni unite a Ginevra. Sotto il governo dell’ex presidente Moubarak (deposto con la rivoluzione del 2011) Shoukry ha anche ricoperto la carica di ambasciatore negli Stati Uniti.
Il cambiamento climatico in Egitto
L’Egitto è uno dei paesi del nord Africa più colpiti dal cambiamento climatico, le emissioni di CO2 nel paese sono aumentate ininterrottamente nell’ultima decade raggiungendo le oltre 2,5 tonnellate di CO2 emesse nell’atmosfera ogni anno.
L’innalzamento dei livelli del mare preoccupa le città costiere del paese e il Nilo, è tra i fiumi più inquinanti al mondo. La contaminazione dalla plastica e da metalli pesanti presenti nelle sue acque di superficie è un serio problema ecologico anche per via della loro tossicità per gli esseri umani.
La mezza svolta green egiziana
In occasione della Cop27 il presidente egiziano ha presentato dei progetti contro il cambiamento climatico. Primo fra tutti, quello che mira a rendere il Canale di Suez interamente green entro il 2023. Un obiettivo da raggiungere con incentivi alle navi cargo che rilasciano meno sostanze inquinanti in mare durante il passaggio del canale e con l’installazione di fonti di energia rinnovabili – principalmente eolico e solare – per sostenere il fabbisogno della struttura.
Al Sisi ha previsto anche un piano di trasporto sostenibile per i membri delle delegazioni che partecipano al vertice con autobus elettrici e stazioni di ricarica disposte nei pressi del luogo della conferenza.
Insomma, il governo egiziano si sta preparando al grande evento, ma sono due gli argomenti che non possono non essere menzionati: lo status dei diritti umani nel paese e come la Russia, isolata sul piano internazionale dai paesi occidentali ma in affari con l’Egitto, si presenterà alla conferenza.
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