Cultura

“l’estate che ho ucciso mio nonno”

Alice nel paese delle guerriglie: come si tratta un mostro a 16 anni

L’esordio di Giulia Lombezzi in L’estate che ho ucciso mio nonno (Bollati Boringhieri) è fatto di notevole orecchio per i linguaggi e di un talento mimetico che rende credibile ogni parlante. Un bel romanzo che nel finale si arrende al modello del "patto tra donne” così in voga in questo momento. Come se la scrittrice avesse il compito di proteggere i propri personaggi dal male, invece che usarli per esplorare il male in tutte le sue declinazioni

INTERVISTA

Il sassofono lento di Marsalis: «Che noia la tecnica dei virtuosi»

Il primogenito di Ellis ha iniziato a suonare sotto la guida del padre, ex marine, pianista e insegnante. Una famiglia di musicisti rigorosi. Gli tolsero la parola quando collaborò con Sting. Oggi dice: «Devi imparare a non intrometterti tra la musica e lo strumento. Oggi molti musicisti sanno suonare gli stessi riff di Charlie Parker ma non sento alcuna emozione nel loro modo di suonare». E sull’America: «Trump ha mosso la pancia di tanti»

Cultura

Ricche, famose (e dilettanti): l’ipocrisia sulle pallavoliste italiane

Nella scia dell’oro olimpico di Parigi, tre club giocheranno le finali di Champions League confermando una supremazia tecnica senza pari. I numeri del volley femminile sono in crescita costante: +14 per cento di pubblico nei palazzetti in tre anni, +22,9 per cento davanti alla tv, +52 per cento di seguito sui social. Gli stipendi delle giocatrici più brave superano i 700mila euro annui, la fascia medio-alta arriva a 350mila. Eppure nessuna legge sugli stadi parla di volley e la politica non ha previsto il professionismo