L’attivista lo ha detto in un’intervista a un’agenzia svedese: «Bisogna ascoltare anche le testimonianze e le esperienze delle persone più colpite dalla crisi climatica»
Chissà se lo avrebbe mai immaginato ai tempi dei primi scioperi per il clima che sarebbe diventata lei stessa un simbolo della lotta per salvare il pianeta. E che il suo esempio avrebbe dato vita a un movimento mondiale, capace di mettere in dubbio le parole dei grandi del mondo. Ora, dopo quattro anni di mobilitazione, Greta Thunberg è pronta a «passare il megafono» ad altri, per dare voce a chi ancora non la ha. Più che un vero e proprio ritiro sembra un modo per cambiare prospettiva nella protesta.
Lo ha detto in un’intervista pubblicata dall’agenzia svedese Tt, in occasione della Cop27 che si è aperta in Egitto. «Bisogna ascoltare anche le testimonianze e le esperienze delle persone più colpite dalla crisi climatica. È giunto il momento di passare il megafono a coloro che hanno veramente storie da raccontare. Abbiamo bisogno di nuove prospettive».
Thunberg ha annunciato che non parteciperà alla Cop27 perché «questi eventi internazionali sono diventati meri atti di “riciclaggio di denaro”».
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