L’obiettivo fissato finora era del 40 per cento, ma il Parlamento europeo aveva chiesto di ridurre l’emissione dei gas serra del 60 per cento
I leader dei paesi membri dell’Unione europea hanno raggiunto l'accordo per la riduzione entro il 2030 delle emissioni gas serra del 55 per cento rispetto ai livelli del 1999, superando così l’obiettivo del 40 per cento fissato in precedenza. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che detto su Twitter che l’Unione europea è «leader nella lotta al cambiamento climatico».
Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha esultato per l’accordo. La percentuale del 55 per cento era stata per la prima volta indicata proprio da von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione a settembre.
Il background
L’accordo tra gli stati comunitari è arrivato dopo un iniziale blocco durato tutta la notte di oggi 11 dicembre, dopo che già a ottobre i paesi membri non erano riusciti ad accordarsi sul nuovo obiettivo. Anche in questo caso per la questione del Recovery fund, i più combattivi sul tema erano stati i governi di Polonia e Ungheria le cui economie dipendono dal carbone e che già in passato si erano smarcate dalla linea verde europea non aderendo all’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. L’obiettivo del 55 per cento è tuttavia più modesto rispetto al 60 per cento indicato in precedenza dal Parlamento europeo. La proposta approvata oggi verrà ora esaminata nel cosiddetto “trilogo” che vede coinvolti il Parlamento europeo, la Commissione europea e il Consiglio dell’Unione europea.
Le reazioni in Italia
Il ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola, ha detto di considerare l’accordo sulle emissioni «importantissimo».
Anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha commentato positivamente il nuovo patto dicendo che la decisione «pensa alle generazioni future».
Cosa hanno fatto gli altri paesi?
L’accordo tra i leader dell’Unione europea arriva dopo che la scorsa settimana il Regno Unito ha annunciato di volere tagliare le emissioni del 68 per cento sempre rispetto ai livelli del 1999. Sul tema ambientale si è fatta avanti recentemente anche la Nuova Zelanda che ha dichiarato lo stato di emergenza climatica per fermare il cambiamento climatico. Inoltre, la Danimarca ha bloccato le ricerche di nuovi giacimenti petroliferi e di gas naturali nel Mare del Nord con l’obiettivo di accelerare la transizione verso la svolta verde.
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