Si manifesta in 56 città in tutta Italia. È il primo sciopero globale del clima di questo 2023, l’ultimo si è tenuto il 23 settembre del 2022 prima della Cop27
Torna lo sciopero globale del clima organizzato dal movimento Fridays for future. In Italia saranno presenti manifestazioni di piazza in tante città, tra cui Milano, Roma e Napoli.
A distanza di quattro mesi dalla Conferenza sul clima delle Nazioni unite (Cop27) che si è tenuta a Sharm el Sheikh in Egitto lo scorso novembre, gli attivisti tornano a chiedere scelte politiche drastiche contro il cambiamento climatico.
«Le città diventano sempre più invivibili, con temperature estreme e stili di vita non consoni ad una vita basata sul benessere personale e collettivo. Per risolvere le sfide sociali, economiche e ambientali che affrontiamo oggi, dobbiamo ripensare lo status quo. I governi e le altre istituzioni di tutto il mondo devono abbracciare nuovi modi di pensare e impegnarsi attivamente nell'innovazione dei sistemi diffusi per compiere progressi reali verso un mondo più sano e più prospero. Questo è il decennio in cui dobbiamo realizzare gran parte della riconversione ecologica», scrivono gli attivisti ambientali.
L’ultimo sciopero globale per il clima c’è stato lo scorso 23 settembre, prima della Cop27.
La mappa delle città italiane
Sul loro sito online i Fridays for future hanno pubblicato una mappa interattiva dove sono segnate tutte le 56 città d’Italia che aderiscono allo sciopero. I cortei di questo primo sciopero globale del 2023 partiranno in un orario compreso dalle 8 alle 9:30. Lo slogan del 3 marzo sarà: «La nostra rabbia è energia rinnovabile».
I temi al centro della manifestazione
I Fridays hanno anticipato anche alcuni dei temi della loro agenda climatica. Istanze che saranno portate avanti nella giornata di domani. «Ci concentreremo sui “to do” della nostra agenda climatica, analizzando: energia rinnovabile e Cers (Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali); la mobilità sostenibile e la cura del ferro; Sad (Sussidi Ambientalmente Dannosi) e bombe climatiche; transizione ecologica e sostenibilità economica; giustizia sociale ed eco transfemminismo», scrivono.
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