In protesta contro le macchine escavatrici e le forze dell’ordine, gli attivisti hanno provato a bloccare i lavori di espansione della miniera, dopo che nei giorni scorsi lo stop allo sgombero del paese era fallito
La polizia tedesca ha portato via Greta Thunberg durante una protesta pacifica nei pressi di Lützerath, il paese che è stato sgomberato nei giorni scorsi per fare spazio all’espansione di una miniera di carbone.
Diversi gruppi di attivisti per l’ambiente manifestano da giorni contro l’iniziativa di governo federale e Rwe, l’azienda energetica che gestisce l’impianto: l’occupazione del paese si è conclusa domenica scorsa, mentre martedì le proteste sono continuate nei pressi del paese e nella miniera stessa.
Altri hanno occupato i binari che portano il carbone alla centrale di Neurath, mentre gruppi di attivisti hanno manifestato anche davanti al ministero dell’Interno regionale che davanti al parlamento del Land.
La protesta
Per tutta la giornata gli attivisti hanno provato a bloccare l’area facendo resistenza passiva contro le forze dell’ordine, che hanno dovuto portare via di peso alcuni di loro. Tra questi anche la famosa ambientalista svedese, arrivata nel paesino della Renania settentrionale-Vestfalia sabato scorso e già spintonata durante lo sgombero del villaggio. Un fotografo della dpa avrebbe visto i poliziotti portare via Thunberg dal bordo di scavo della miniera e metterla giù una cinquantina di metri più in là, dopodiché sarebbe stata identificata. Erano una sessantina gli attivisti che si sono seduti nei pressi del bordo per fare resistenza passiva.
Un portavoce dell’attivista ha fatto sapere che Thunberg sarebbe ancora in zona e avrebbe in programma di partecipare ancora a «diverse attività».
Secondo quanto riferisce la polizia alcune persone si sono dirette verso la miniera, dov’è interdetto l’accesso: secondo Rwe, una persona sarebbe comunque riuscita a entrare nel sito. Durante gli scontri le forze dell’ordine avrebbero utilizzato anche manganelli, poliziotti a cavallo e spray al peperoncino per disperdere i manifestanti.
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