Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci della relazione della Commissione parlamentare Antimafia della XVII Legislatura, presieduta da Rosy Bindi per capire di più il ruolo delle logge massoniche negli eventi più sanguinari della storia repubblicana


A titolo puramente esemplificativo, si può evidenziare che, oltre ai sei soggetti con sentenze definitive per il delitto ex art. 416- bis c.p. (di cui si dirà a breve), sulle ulteriori 25 posizioni di cui sopra, dodici risulterebbero tuttora iscritti e attivi (di cui 10 presso logge del GOI, uno con domanda di regolarizzazione presentata presso loggia calabrese del GOI e membro del Consiglio Regionale della Calabria dal 2005 al 2010; uno, imprenditore agricolo, presso una loggia calabrese della GLRI).

Degli altri tredici soggetti “non attivi”, risulterebbe uno in congedo (GLI Sicilia), un altro depennato nel 1997 (GOI Sicilia), altri due espulsi (uno nel 2010 e altro nel 2013, GLI Calabria), e infine tre sospesi cautelativamente (GLI Calabria) e due in congedo (GLI).

Valutando, inoltre, i sei soggetti nei cui confronti è stata emessa sentenza irrevocabile (di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti) per il delitto ex art. 416-bis c.p., va evidenziato che cinque di loro appartengono o sono appartenuti al GOI.

Stando agli elenchi estratti, risulterebbe che due dei condannati per mafia (un pensionato e un commercialista) sarebbero tuttora iscritti e attivi nell’obbedienza massonica di appartenenza.

Altri due sembrerebbero “ bussanti” da oltre un decennio, mentre un quinto è un medico che sembrerebbe essere sospeso a tempo indeterminato. Il sesto, infine, un consulente finanziario iscritto alla Serenissima (SGLI), sarebbe stato depennato d’ufficio nel marzo del 2005.

Tale dato che, si ricorda, si riferisce ai soli nominativi compiutamente identificati, assume significativi profili di inquietudine considerato che 193 soggetti, così come segnalati dalla DNAA, hanno avuto modo di operare nell’ambito delle obbedienza massoniche e così segnalando una mancata, o quanto meno parziale, efficacia delle procedure predisposte dalle varie associazioni per la selezione preventiva dei propri membri.

Inoltre, al di là delle condanne o dei procedimenti in corso per gravi reati ed al di là dell’appartenenza alle singole obbedienze, non può sottacersi che, nell’ambito dei 193 soggetti segnalati, molti dei quali incensurati, a fronte di 35 pensionati e di 8 disoccupati, vi sono, come risulta dall’anagrafe tributaria, numerosi dipendenti pubblici.

Le categorie professionali prevalenti sono quelle dei professionisti, come avvocati, commercialisti, medici e ingegneri. Presenti pure in numero rilevanti i soggetti impiegati nel settore bancario, farmaceutico e sanitario, nonché imprenditori nei più diversi settori, in primis quello edile. Così pure, non mancano coloro i quali hanno rivestito cariche pubbliche (sono 9 quelli che hanno assunto la carica di sindaco, assessore o consiglio comunale). Uno spaccato professionale denotante soggetti di un livello di istruzione medio-alto e, di tutta evidenza, in grado di stringere relazioni anche nel mondo della criminalità e in quello della società civile.

Al riguardo si ribadisce tuttavia l’esigenza di valutare con cautela le indicazioni relative alla “posizione” degli iscritti (bussante, attivo, sospeso e depennato), con particolare riferimento alla correttezza e all’aggiornamento dei dati all’interno degli elenchi, così come illustrato nel par. 6.

Muovendo dalla constatazione che determinate realtà territoriali ad elevato radicamento mafioso coincidono talvolta con quelle in cui vi è una forte concentrazione di presenza massonica, la Commissione si è prefissa di verificare se in alcune vicende emerse all’esito di indagini giudiziarie e amministrative che hanno riguardato l’infiltrazione mafiose in pubbliche amministrazioni (comuni e sanità pubblica), fosse altresì rilevabile la presenza di relazioni significative con l’ambiente massonico.

Di seguito, saranno pertanto illustrati taluni casi considerati significativi; per altri enti di recente sciolti per mafia nelle due regioni di interesse, si è quasi sempre registrata una presenza di iscritti alle quattro obbedienze66 ma numericamente limitata a poche unità. 

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