Pm De Lucia: «E lei perché scriveva a Bernardo Provenzano?». Messina Denaro: «Perché quando si fa un certo tipo di vita, poi arrivato ad un dato momento ci dobbiamo incontrare, perché io latitante accusato di mafia, lui latitante accusato di mafia, dove si va?»
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà per quindici giorni l’interrogatorio tra Matteo Messina Denaro e i procuratori Maurizio De Lucia e Paolo Guido, dopo la cattura del latitante di Cosa nostra
Pm De Lucia: Ha mai conosciuto Bernardo Provenzano?
Messina Denaro: Dalla tv.
Pm De Lucia: Come?
Messina Denaro: Dalla tv.
Pm De Lucia: Dalla tv. Lei non ha mai scritto a Bernardo Provenzano?
Messina Denaro: Sì, lettere.
Pm De Lucia: E come, se...
Messina Denaro: Non l’ho mai conosciuto visivamente.
Pm De Lucia: Ah, ecco, chiaro. Però sapeva chi era?
Messina Denaro: Certo che sapevo chi era, ci mancherebbe.
Pm De Lucia: E lei perché scriveva a Bernardo Provenzano?
Messina Denaro: Perché quando si fa un certo tipo di vita, poi arrivato ad un dato momento ci dobbiamo incontrare, perché io latitante accusato di mafia, lui latitante accusato di mafia, dove si va?
Pm De Lucia: Ma lei se lo ricorda quello che scriveva a Bernardo Provenzano?
Messina Denaro: Sì, pressappoco sì: io chiedevo favori a lui, se me li poteva fare e lui chiedeva favori a me, se glieli potevo fare.
Pm De Lucia: Ecco, ma tra i favori che lei chiedeva c’erano importanti affari...
Messina Denaro: Omicidi non ce n’erano, questo è sicuro.
Pm De Lucia: Omicidi non ce n’erano; però questioni di soldi ce n’erano tante.
Messina Denaro: Sì, ma là, veda, su di me è da 30 anni che travisano, ma non che travisano, voglio dire, sempre volutamente, anche perché poi diventava: tutto quello che c’era lo gestivo io, lo facevo io...
Pm De Lucia: Per carità, però lei...
Messina Denaro: ... io cercavo di fare riavere dei soldi ad un amico mio, paesano mio, Grigoli Giuseppe, ché glieli avevano rubati. Siccome io a questo di Ribera non lo conoscevo, mi sono rivolto a lui...
Pm De Lucia: «A lui»: chi?
Messina Denaro: Provenzano.
Pm De Lucia: E come ha fatto a rivolgersi a Provenzano?
Messina Denaro: Perché sono un latitante e lui era pure latitante e quindi i canali li conosciamo, non c’è bisogno di essere affiliato.
Pm De Lucia: Ho capito.
Messina Denaro: Se io cerco una persona normale, mi viene difficile, ma se cerco un latitante come me, ci troviamo.
Pm De Lucia: Ho capito.
Messina Denaro: Abbiamo i nostri sistemi.
Pm De Lucia: Ed in questi sistemi c’aveva una forma di comunicazione dei cosiddetti pizzini?
Messina Denaro: Bravissimo.
Pm De Lucia: E lei come si firmava?
Messina Denaro: In quel contesto “Alessio”.
Pm De Lucia: E perché si firmava “Alessio”?
Messina Denaro: Per non mettere il mio nome. Posso capire che è una stupidata...
Pm De Lucia: No, no. Perché ha scelto “Alessio” come nome?
Messina Denaro: No, non c’è una…….
Pm De Lucia: Così?
Messina Denaro: Su “Svetonio” no, su “Svetonio” fu una cosa mia, che lo chiamai così, ma “Alessio”… potevo scrivere potevo scrivere pure “Fabrizio”.
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