Al convegno dell’Istituto militare Pollio interviene il colonnello Magi Braschi, uno degli organizzatori e finanziatori per conto del generale Aloia. Il cui intervento viene considerato paradigmatico: «La guerra rivoluzionaria è una guerra totale e richiede la collaborazione di militari e civili; tale collaborazione deve essere formalizzata con la costituzione di Stati maggiori allargati che prevedano la presenza di entrambi»
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Dal 29 luglio è iniziata la prima serie dedicata alla sentenza della corte d'assise di Bologna che ha condannato all'ergastolo Paolo Bellini per la strage di Bologna e ha squarciato il velo su alcuni mandanti.
Il percorso che porta alla strage di Piazza Fon tana è lineare sulla traccia di una guerra civile strisciante: gli eventi dell'estate del 1960 con gli scontri e i morti di Genova, Reggio Emilia, e in altre città, la realizzazione di piccoli attentati contro sedi e giornali dei partiti di governo, le richieste di misure d'emergenza, i contatti tra uomini dei servizi militari (Sifar) e il gruppo di Valerio Borghese, l'operazione Chaos avviata nel 1966 dalla Cia che prevede l'infiltrazione di uomini della destra nella sinistra con funzione di provocazione e creazione di pericoli per l'ordine pubblico tali da spingere l'elettorato su posizione di ordine.
In questo contesto il colpo di Stato in Grecia esprimerebbe un modello compiuto della strategia che si verrebbe progressivamente realizzando nel nostro Paese. In precedenza nel 1964 era stato predisposto il Piano Solo del generale De Lorenzo, un'ipotesi di intervento dei carabinieri sull'azione governativa.
Nel maggio del 1965 si tiene a Roma all'Hotel Parco dei Principi un convegno organizzato dall'Istituto di studi Militari Alberto Pollio, istituto creato e finanziato dallo stato maggiore della Difesa, un Convegno di studio cui partecipano uomini politici, dirigenti economici e militanti della destra radicale, tra cui il capo di Avanguardia Nazionale Stefano Delle Chiaie e Pino Rauti, leader di Ordine Nuovo, vi partecipano teorici e militanti.
Nella sede viene esposta la teoria della guerra psicologica: trovare i modi e le forme per condizionare e suggestionare le masse e indurle al comportamento collettivo e politico desiderato, utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione e le scoperte scientifiche sul comportamento delle folle.
Le tecniche di condizionamento psicologico spiegano il modo e la ragione per cui viene utilizzato quello che viene considerato lo strumento tipico della guerra rivoluzionaria: il terrorismo spietato e indiscriminato. li terrorismo induce nelle masse diffuso senso di impotenza e di acquiescenza di fronte alle azioni dei rivoluzionari fino a fare ritenere la loro vittoria ineluttabile. Nello spiegare la logica dei "rivoluzionari", si afferma che costoro credono che la violenza praticata su larga scala contro l'avversario diffonda disagio e
insicurezza e crei le condizioni psicologiche per la rassegnazione e la resa alle loro azioni, la cui vittoria viene così considerata ineluttabile. D'altro canto, le reazioni di rappresaglia indiscriminate non riequilibrano i rapporti di forza sul piano psicologico ma contribuiscono al precipitare del consenso verso chi si difende. Altro potente strumento di penetrazione è la progressiva penetrazione negli apparati dello Stato.
Il personale viene gradualmente sostituito con la formazione di una gerarchia parallela la cui fedeltà non va più alle istituzioni legali. Il modello che viene tenuto in mente è quello dell'Oas francese durante la guerra d'Algeria, la cui esperienza perdente viene tenuta in considerazione per comprendere come migliorare le tecniche dell'azione di guerra controrivoluzionaria.
Ne esce la richiesta di legare l'azione militare con un adeguato sostegno politico, ragion per cui l'obiettivo del Convegno è raccordare l'apparato militare con un adeguato sostegno politico che i gruppi di Rauti e Delle Chiaie si candidano a coagulare.
Il Convegno non vede solo la presenza di politici dell'estrema destra ma riunisce quanti del mondo politico economico e istituzionale considerano già iniziata un confronto tra i sistemi dell'est e dell'ovest a livello planetario, per cui occorre fare fronte per rispondere all'iniziativa rivoluzionaria comunista, cavallo di troia al servizio dei sovietici, con opportuni strumenti di reazione.
La presenza al Convegno di fascisti ma anche di ex antifascisti spiega come nel nuovo contesto politico si vada formando una nuova coalizione che esclude le divisioni del passato e la distinzione appunto tra fascismo e antifascismo, superata da quella attuale e decisiva tra comunismo e anticomunismo, un orizzonte che accomuna tutti coloro che ritengono la guerra rivoluzionaria scatenata dai comunisti l'obiettivo per il quale schierarsi. Alcuni di questi uomini propugnano una "Nuova Repubblica", presidenziale e antipartitocratica per difendere il sistema dalla guerra rivoluzionaria; per questo obiettivo, da realizzare con i metodi della controinsorgenza, possono essere reclutate le forze più determinate che si trovano nelle organizzazioni della estrema destra.
Al Convegno interviene il colonnello Magi Braschi, uno degli organizzatori e finanziatori per conto del generale Aloia. Il cui intervento viene considerato paradigmatico: "La guerra rivoluzionaria è una guerra totale e richiede la collaborazione di militari e civili; tale collaborazione deve essere formalizzata con la costituzione di Stati maggiori allargati che prevedano la presenza di entrambi".
Sulla rilevanza del Convegno al Parco dei Principi, ma anche degli altri incontri di uguale natura che lo avevano preceduto, sono puntuali le indicazioni fornite dal prof. Giannuli all'udienza del 26 maggio 2021. Giannuli ricorda che quel convegno aveva avuto una premessa, "sempre sulla scorta delle teorie della guerra rivoluzionaria" e si era svolto fra il 20 e il 22 novembre 1960 a Roma.
Questo primo convegno aveva avuto carattere più ufficiale e fra i relatori e interventori, c'erano stati ministri e parlamentari, con la sponsorizzazione della Nato.
Quattro anni dopo, il Convegno di Parco dei Principi fu organizzato da Ordine Nuovo il cui rapporto con il Servizio Segreto Militare era molto più organico di quello esistente fra Avanguardia Nazionale e l'Ufficio Affari Riservati. Il Servizio Militare si diede da fare per recuperare i finanziamenti necessari per l'Istituto che era stato costituito da Ordine Nuovo.
L'organizzazione ufficiale era quindi dell'Istituto di ricerca, dietro cui operavano i dirigenti ordinovisti, tutti tra i principali relatori. La raccolta fondi coordinata sia in termini pubblicitari che in termini di abbonamenti ai due bollettini dall'Ufficio Rei del servizio, sottoscritti da simpatizzanti facoltosi. L'Ufficio Rei aveva i rapporti col mondo industriale per via del suo compito di controspionaggio industriale.
Magi Braschi interviene in apertura del Convegno, a nome del Sifar, mettendo in evidenza lo stretto rapporto di cui si diceva tra Ordine Nuovo e servizio segreto militare. Ovviamente interviene a titolo personale in borghese, ma farà rapporto al Servizio sull'andamento del convegno sottolineando il predetto rapporto organico.
Al convegno - dice Giannuli - "parteciperanno tutta una serie di personaggi, giornalisti, eccetera, sull'elenco fornito dal Servizio Militare. Non mancano personaggi politici, eccetera, però a un livello decisamente inferiore a quello del convegno precedente, non ci sarà nessun ministro in carica". Ci saranno personaggi anche illustri, non importa se presenti o solo invitati a conferma di relazioni preesistenti. Ci sarà il responsabile dell'Ufficio Guerra Psicologica della Compagnia di Gesù, padre Busa, personaggio di rilievo anche se poco conosciuto. E altri tra cui il deputato del partito socialdemocratico Ivan Lombardo, ex partigiano, la cui presenza chiarisce definitivamente coma va articolandosi la nuova alleanza. Nel Convegno, il cui tema è sempre la Guerra Rivoluzionaria, svolge un ruolo di primissimo piano Guido Giannettini che esporrà una delle tre relazioni sulla guerra rivoluzionaria dell'Urss, contro l'occidente, alla quale prepararsi con un'azione preventiva.
Non a caso, ricorda il consulente, appena un anno dopo ci sarà la costituzione dei Nuclei di difesa dello Stato, in attuazione del programma di alleanza tra militari e civili definita al Parco dei Principi, dove interviene il giornalista ed esponente della destra Giorgio Pisanò, di cui è possibile conoscere l'intervento secondo Giannuli, il filo conduttore, l'idea base del Convegno, "un'interpretazione illuminante" di esso, è stata offerta da Vincenzo Vinciguerra ed ha permesso una diversa chiave di lettura giudiziaria dei raggruppamenti tra civili e militari, denominati Nuclei per la difesa dello Stato (Nds), inizialmente, dopo la scoperta della nota organizzazione Gladio considerati, un'appendice, un nucleo interno di essa.
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