Dopo i risultati pessimi delle elezioni regionali, Olaf Scholz sta cercando il modo di ripartire. Al suo governo - che continua a essere soggetto al continuo litigio tra i partner di maggioranza - serve una svolta, che ha provato ad annunciare durante l'ultima intervista estiva della stagione.

l'ultima scommessa

No alla questione di fiducia. Scholz è netto nella risposta alla Zdf e all'opposizione, che aveva chiesto al cancelliere di confrontarsi con il Bundestag per una nuova legittimazione del suo mandato. Il cancelliere però prevede che nei prossimi anni trovare accordi di coalizione sarà sempre più difficile, sia a livello federale che regionale.

Il cancelliere ha provato a tenere botta anche sulla questione della migrazione, su cui la Cdu sta spingendo, soprattutto a vallo dell'attentato di Solingen. Scholz sa bene che per riconquistare l'elettorato deve dare una buona prova in termini di gestione dell'immigrazione: dal suo punto di vista il governo si sta mostrando disponibile a trovare un compromesso con Land e opposizioni, per esempio per quanto riguarda i controlli alla frontiera. Per il cancelliere il suo governo non ha affatto sottovalutato l'immigrazione e Scholz rivendica di aver facilitato decisioni che finora non era stato possibile prendere.

Ma la notizia più importante, anche sul piano internazionale, è arrivata con la dichiarazione sulla guerra in Ucraina. Scholz ha detto di sperare in un'altra conferenza di pace a cui partecipi anche la Russia di Vladimir Putin per accelerare la ricerca di una pace. Si tratta di una posizione condivisa con Volodymyr Zelensky, ha aggiunto il cancelliere, che però non ha dato una risposta chiara quando si è trattato di parlare della sua fiducia nel presidente ucraino dopo che è stato rivelato che a danneggiare Nord Stream 2 sarebbe stato anche un cittadino ucraino. Nessun dubbio, però, sulla necessità di proseguire nella difesa delle ragioni di Kiev.

prove generali

Buttiamo un occhio anche sul viaggio in Grecia di Robert Habeck. Sembra una trasferta dimenticabile, ma la stampa tedesca ha proposto un'ampissima copertura. La ragione sta nell'approccio con cui il ministro dell'Economia ha approcciato la visita: "qui lo chiamano vicencancelliere, non il ministro delle pompe di calore", scrive lo Spiegel. Sembra un antipasto della sua campagna elettorale, a cui il volto dei Verdi sembra ormai aspirare apertamente.

A offrirgli l'occasione per mostrare che le sue competenze vanno ben oltre l'Economia e il clima è stata la Thessaloniki International fair, dove ha discusso di geopolitica, crisi climatica ed economia energetica del futuro. Con il capo del governo greco Kyriakos Mitsotakis Habeck ha discusso di migranti: insomma, l'ex segretario dei Verdi è pronto per il prossimo passo.

Parlando della geopolitica non ha tralasciato un tema di centrale importanza per i Verdi, il complicato rapporto di Berlino con la Cina, a che loro vorrebbero contribuire ad allentare. In ogni caso, a vegliare sulla sicurezza politica ed economica della Germania c'è lui. La sicurezza potrebbe essere assicurata anche dalla collaborazione con la Grecia, che potrebbe servire da terminale per quanto riguarda gasdotti da costruire attraverso il Mediterraneo, possibilmente per portare in Europa idrogeno.

ifa alla fine?

La fiera Ifa era la fiera della tecnologia tra le più rilevanti del mondo. A introdurla arrivò addirittura Albert Einstein: oggi l'evento vive una fase di grande declino. La speranza degli organizzatori è di rilanciare la tradizione con appendici che possano attirare il pubblico della Gen Z. Per esempio i concerti, che però raccolgono un pubblico che spesso non ha nessuna voglia di approfondire quello che viene presentato in fiera.

Sono stati coinvolti anche influencer e personaggi famosi, non ultimo il cancelliere Olaf Scholz: il paradosso a cui ha portato la buona idea degli organizzatori però è incredibile. Gli eventi laterali piacciono talmente tanto al pubblico che i visitatori non vogliono andare alla fiera, nonostante potrebbero accedervi acquistano di biglietto per i concerti e gli incontri.

Niente da fare per le innovazioni che un tempo attiravano i visitatori, schermi, gadget e cervelli elettronici passano totalmente in secondo piano rispetto a concerti ed esibizioni di podcaster e comici.

passo falso

A dominare le cronache di spettacolo nell'ultima settimana è stato il podcast del comico Luke Mockridge. Nell'ultimo episodio della sua trasmissione Die Deutschen ha preso in giro gli atleti paralimpici. «Ci sono persone senza braccia e gambe che vengono buttate in una piscina e vince l'ultimo che affoga» ha detto. Non contento, ha condiviso la sua tesi sull'idea che ha portato alla realizzazione delle paralimpiadi: «Pazzesco: il primo che ha chiamato un altro paese e gli ha detto: 'Ehi, ha presente i Giochi olimpici? Ho un'idea simile. Anche voi avete dei disabili nel vostro paese, vogliamo vedere quali sono più veloci?»

La gag decisamente mal riuscita gli è costata la partecipazione a uno show trasmesso dal servizio pubblico e anche la conduzione di un nuovo programma che era stato messo in palinsesto dall'emittente privata Sat.1. Was ist in der Box? sarebbe dovuto partire il 12 settembre. Fortissime anche le critiche dell'opinione pubblica e degli atleti stessi. La campionessa di ciclismo su pista in sedia a rotelle ha definito le parole del comico «incredibili».

Il canale che gli ha tolto la trasmissione ha preso le distanze dalle sue dichiarazioni e nonostante le scuse pubbliche di Mockridge l'emittente ha chiesto che le sue parole abbiano conseguenze pratiche. Il comedian aveva detto che non aveva mai avuto intenzione di ridicolizzare gli atleti paralimpici. Nella sua esperienza personale con i disabili avrebbe sempre avuto prova di humor nero, «che ho tanto apprezzato».

© Riproduzione riservata