Il presidente del Consiglio all’incontro degli industriali assieme al ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Bagno di applausi e standing ovation anche prima del suo intervento. Bonomi lancia l’appello ai sindacati: «Collaboriamo, l’antagonismo non serve». E sull’ambiente: «Le proposte della Ue sono inadeguate».
Il presidente del consiglio Mario Draghi fa il suo debutto all’assemblea di Confindustria, accompagnato dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e viene accolto da fragorosi applausi preventivi. Carlo Bonomi arriva a dirgli: «Realizzi i nostri sogni».
Draghi ha fatto del dialogo con le parti sociali un tratto distintivo del suo esecutivo fin dalle consultazioni e finora il governo ha accolto le obiezioni degli industriali o quantomeno ne ha sposato alcune istanze, dallo scontro con il ministro Andrea Orlando sulla proroga dei licenziamenti al grande nodo della legge anti delocalizzazioni.
L’assemblea degli industriali si apre al palazzo dello sport di Roma all’insegna dello slogan «Scegliere di cambiare». Prima dell’intervento di Draghi, è previsto quello del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Il discorso di Draghi
Draghi ha cominciato il suo intervento snocciolando dati ottimistici: aumento degli occupati, aumento del Pil maggiore delle attese, il governo calcola un più sei per cento. Ma ha anche detto che ci sono aspetti che non si possono sottovalutare. Ha esordito illustrando la situazione dell’emergenza, ha rivendicato l’introduzione del green pass: «Uno strumento di libertà e di sicurezza».
«Voglio ringraziare Confindustria che ha subito lavorato a un accordo per introdurre il green pass nei luoghi di lavoro», ha detto Draghi.
Inflazione e prezzi
«L’altra incognita su cui dobbiamo vigilare è l’aumento dei prezzi che tocca tutte le fasi del sistema produttivo», ha detto Draghi. «Se l’aumento dell’inflazione dovesse rivelarsi duratura, sarà importante aumentare la produttività».
In assenza di un intervento il prezzo dell’elettricità potrebbe aumentare del 40 per cento quello del gas, del 30 per cento, ha detto Draghi.
«Potenziamo il bonus luce e gas per le fasce meno abbienti, si tratta di un intervento da tre miliardi che ha una forte valenza sociale», ha spiegato Draghi, «discuteremo del provvedimento oggi stesso». Il premier ha specificato che però serve una azione europea per aumentare l’indipendenza nell’approvvigionamento energetico.
La crisi dei semiconduttori
Sui semiconduttori, ha detto Draghi, il governo ha in programma interventi sulla filiera microelettronica. Siamo impegnati affinché «le innovazioni sui semiconduttori possano provenire anche dall’Italia e dall’Europa».
L’apertura sulla transizione ecologica
«La transizione ecologica», ha detto Draghi, «non è una scelta ma una necessità. Ma dobbiamo tenere conto della capacità di riconversione delle nostre strutture produttive, come ha rilevato il presidente di Confindustria e prestare attenzione alle fasce più deboli». Bonomi aveva detto che le proposte della Commissione europea è inadeguata.
Concorrenza rinviata a ottobre
Draghi ha poi elencato tutte le misure del Pnrr e ha detto lui stesso: «Un elenco un po’arido ma per far funzionare una macchina bisogna fare così».
Il governo, ha annunciato il premier, esaminerà oggi le misure previste per l’ultimo trimestre del 2021: «Nel mese di ottobre abbiamo intenzione di presentare una riforma della concorrenza e chiedo a voi industriali di sostenerla».
Relazioni industriali forti e anti politica
«Un governo che cerca di non fare danni è già molto», ha detto Draghi dando sponda all’antipolitica della platea di Confindustria, «ma non basta». «Occorre essere uniti per non aggiungere disordine interno a quello esterno, le buone relazioni industriali sono il pilastro di questa unità produttiva».
Nei paesi che hanno avuto successo anche negli anni Settanta hanno avuto relazioni industriali buone, da noi invece con la fine degli anni Sessanta sono state distrutte le relazioni industriali, invece devono essere capaci di tenere», ha detto Draghi. «Le parole del presidente Bonomi suggeriscono che si può arrivare a «un patto sociale».
Tasse e applausi
Draghi ha spiegato che il governo non ha intenzione di aumentare le tasse, incassando un altro applauso.
«La mia presenza è un ringraziamento a tutte le imprese e ai vostri lavoratori per il vostro impegno, insieme ai vostri dipendenti avete fatto la vostra parte, ora vi chiedo di più», ha concluso Draghi.
«Vorrei che la pagina che state scrivendo fosse ricordata come un momento storico», ha detto il presidente del consiglio, una pagina «di cui l’Italia andrà fiera», ha detto concludendo nella attesa standing ovation.
Il discorso di Bonomi
A introduzione dell’assemblea è stato trasmesso un cortometraggio presentato da Confindustria al Festival di Venezia tutto incentrato sul paragone tra questo momento strocio e il dopo guerra: «Per ricominciare i soldi del piano Marshall erano fondamentali, ma servivano anche le idee», dice uno dei protagonisti, prima di guardare su uno schermo in bianco e nero del presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, e scommettere sul fatto che «Ce la faremo anche questa volta».
Bonomi ha esordito esprimendo solidarietà alle famiglie che hanno perso i loro cari durante la pandemia: «Non c’è giorno», ha detto chiedendo all’assemblea un minuto di silenzio, «in cui non penso alle tante vite spezzate dal Covid». Poi ha ringraziato più volte il capo dello stato Sergio Mattarella e il primo ministro Mario Draghi
«Confindustria stiamo attenti alla nostra indipendenza dai partiti e dalla politica», ha detto Bonomi, dicendo di non credere agli uomini della provvidenza, né agli uomini del possibile che sono quelli attenti al consenso e impegnati nel calcio della lattina, poi ha detto Bonomi, «ci sono gli uomini della necessità». Tra questi, secondo il presidente di Confindustria, si possono annoverare De Gasperi, Baffi, Ciampi e Mario Draghi.
Draghi, secondo Bonomi, rappresenta una svolta nella programmazione del Pnrr, nella campagna di vaccinazione, nell’autorevolezza dell’Italia dell’Unione europea, alla Nato, al G20.
I dossier europei
Bonomi ha detto che Draghi è fondamentale per i nostri dossier in Europa: la riforma del patto di stabilità e delle regole fiscali, le regole sugli aiuti di stato, le misure straordinarie nei confronti della Cina.
«Noi ci riconosciamo nel governo di Draghi, e speriamo che duri a lungo, senza che i partiti attentino al governo», ha detto Bonomi, citando le amministrative e le manovre per la corsa al Quirinale. «Quando Draghi venne dieci anni fa gli dedicammo una standing ovation, torniamo a esprimere il nostro apprezzamento con forza raddoppiata».
Le richieste
A questo punto, Bonomi ha iniziato a descrivere quale è la visione degli industriali, e a presentare richieste su come affrontare l’aumento dei prezzi di energia.
I piani di sostenibilità della Commissione europea hanno fatto decuplicare i costi dei permessi della CO2. E ha detto che la risposta all’aumento dei prezzi sarebbe la riduzione dell’Iva e delle accise.
Bonomi ha citato più volte la necessità di autonomia strategica nei confronti di blocchi autoritari, cioè alla Cina.
Contro l’Ue sull’ambiente
«In Confindustria non ha nessuna tentazione di evitare obiettivi radicali sulla transizione ecologica, da noi viene una triplice richiesta», ha detto Bonomi parlando della transizione ecologica.
«Raddoppiare la capacità di rinnovabili in dieci anni, è un obiettivo impossibile da raggiungere senza cambiare il processo autorizzativo», ha detto Bonomi. E poi serve un impegno globale. «La terza richiesta» ha detto, sono «chiare strategie industriali».
«Le proposte della Commissione europea così come sono ora sono inadeguate», ha detto Bonomi, che ha detto che i costi della transizione ecologica sono oltre 600 miliardi.
Bonomi ha detto esplicitamente che spera che il consiglio europeo non accetti le proposte della Commissione europea.
Bonomi anti partiti
Il presidente degli industriali ha attaccato «chi flirta con i no vax e con chi pensa che questo governo è a tempo». «Le riforme bisogna farle adesso, basta rinvii, basta giochetti, le riforme vanno fatte davvero», ha detto Bonomi.
Concorrenza
Confindustria ha avanzato le sue richieste sulla concorrenza: «Basta gestioni in house di servizi da parte di comuni e, più accesso ai privati ai servizi sanitari, e infine la durata delle concessioni pubbliche va ricondotta ai cinque anni di standard europei».
Fisco e pensioni
«Sul fisco non è possibile investire solo tre miliardi, non si può fare una riforma a somma zero», ha detto Bonomi.
«Se volete parlare di lavori usuranti, devono essere usuranti davvero non come negli ultimi anni», ha aggiunto. «Gli oneri del sistema contributivo dovrebbero essere indirizzato su giovani e lavoratori a tempo», ha detto il presidente di Confindustria: «Quota 100 è stata un furto».
Attacco a Orlando
Sul lavoro ha detto Bonomi abbiamo dovuto portare molta pazienza, ha detto il presidente di Confindustria. La riforma degli ammortizzatori sociali è stata rimandata ed «è stata una sciocchezza plurima», ha detto il presidente degli industriali. «Il problema è che mancano decine e decine di profili tecnici adeguati alle imprese», ha detto Bonomi.
«Noi non possiamo restare a fare da bancomat con la Cig», ha dichiarato il presidente degli industriali. Per le politiche attive, Confindustria è a favore del pubblico-privato.
L’appello ai sindacati
Ai sindacati Confindustria ha lanciato un messaggio perfettamente in linea con l’approccio del governo Draghi: «Noi non siamo in lotta, ma dobbiamo fare accordi, per anni dovremo cercare di lavorare insieme con lo stesso spirito dell’inizio del Covid, non si tratta di non fare i nostri interessi, ma di servire il paese». Bonomi ha proposto la creazione di commissioni paritetiche sulla sicurezza sui posti di lavoro e ha lanciato collaborazione diretta tra imprese e sindacati per la riallocazione dei lavoratori. «Non servono le contrapposizioni, ma entusiasmo e fiducia», ha detto Bonomi.
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