L’Autorità garante della concorrenza ha multato le due società per aver escluso dallo store di Amazon i rivenditori non affiliati. Cupertino: «Ci siamo tutelati contro i prodotti falsi». Sia Apple che Amazon presenteranno ricorso
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha sanzionato Amazon e Apple per 200 milioni di euro. La multa arriva al termine dell’istruttoria sulle restrizioni all’accesso nel marketplace Amazon.it nei confronti di rivenditori terzi di prodotti Apple e Beats (marchio di proprietà di Apple).
Le sanzioni sono pari a 68,7 milioni di euro alle società del gruppo Amazon e 134,5 milioni di euro alle società del gruppo Apple. L’Autorità ha intimato alle società di porre fine alle restrizioni, permettendo l’accesso ad Amazon.it a tutti i rivenditori di prodotti a marchio Apple e Beats originali.
La pratica discriminatoria
L’istruttoria dell’Agcm, aperta nel luglio 2020 e chiusa il 16 novembre, ha accertato che le clausole di un accordo stipulato nell’ottobre 2018 – che vietano ad alcuni rivenditori di prodotti Apple e Beats di utilizzare Amazon.it, permettendo la vendita di tali prodotti solo a pochi soggetti scelti in modo discriminatorio – violano l’art. 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (che vieta accordi che potrebbero limitare la concorrenza).
L’Antitrust italiana punta il dito contro la volontà di introdurre una restrizione quantitativa e non qualitativa del numero di rivenditori su Amazon.it e chiarisce che le clausole dell’accordo hanno «limitato le vendite transfrontaliere, in quanto si è operata una discriminazione dei rivenditori su base geografica». Le restrizioni si sono poi riflesse sul livello degli sconti praticati dai soggetti terzi su Amazon.it, diminuendone l’entità.
Ponendosi in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia Ue, il Garante riconosce quindi la necessità che «i sistemi di distribuzione, al fine di essere compatibili con le regole sulla concorrenza, si basino su criteri di natura qualitativa, non discriminatori e applicati indistintamente a tutti i potenziali rivenditori». A seguito dell’istruttoria dell’Antitrust italiana, anche le autorità di concorrenza di Germania e Spagna hanno avviato analoghi procedimenti.
La replica delle aziende
Apple ha spiegato la sua posizione in una nota, in cui ha annunciato l’intenzione di fare ricorso: «Lavoriamo per garantire la sicurezza dei nostri clienti e l’integrità dei prodotti che acquistano. È importante che i clienti sappiano che stanno acquistando prodotti originali: i prodotti non originali offrono un’esperienza inferiore e possono essere pericolosi. Rispettiamo l’Autority italiana ma crediamo di non aver fatto nulla di sbagliato».
«Siamo in disaccordo con la decisione e intendiamo fare ricorso, la sanzione comminata è sproporzionata e ingiustificata», si legge in una nota di Amazon. «Respingiamo le considerazioni dell’Agcm secondo cui Amazon trarrebbe vantaggio dall’esclusione dei partner di vendita dallo store, poiché il nostro modello di business si basa sul loro successo». Secondo Amazon, è grazie all’accordo con Apple che i clienti italiani possono trovare sullo store gli ultimi prodotti di Cupertino.
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