Nonostante i timori per l’imminente recessione che aleggia in Europa, il consiglio ha deciso di proseguire la stretta monetaria e di inasprire le condizioni di prestito al settore del credito. Obiettivo: combattere l’inflazione
La Bce ha annunciato oggi un nuovo rialzo dei tassi di interesse e una stretta agli aiuti alle banche sotto forma di prestito Tltro. Si tratta di una mossa controversa, fatta per combattere l’inflazione ma che arriva in un periodo in cui diversi paesi europei sono a rischio o si trovano già in recessione, una situazione che sarà probabilmente aggravata dalla decisione della Bce.
La presidente del board Christine Lagarde non ha voluto pronunciare la parola recessione, ma ha detto che «L'economia dell'area euro è destinata ad indebolirsi ulteriormente nella parte finale dell'anno e agli inizi del 2023». Inoltre Lagarde ha ammesso che se oggi il mercato del lavoro «continua ad andare bene», il calo dell'attività, a cui contribuirà anche la stretta sul credito alle banche, potrebbe portare in futuro «a una maggiore disoccupazione».
Costo del denario in rialzo del 2 per cento
Il consiglio della Bce ha confermato le aspettative della vigilia decidendo di aumentare di 75 punti base i tre tassi di interesse chiave dell’Eurozona. Inoltre nel comunicato rilasciato al termine della riunione, la banca centrale conferma che seguiranno ulteriori aumenti dei tassi, ma che i rialzi verranno decisi riunione per riunione. Nel complesso gli ultimi aumenti del costo del denaro decisi a partire da luglio si sono tradotti in un rialzo complessivo di 2 punti percentuali nel giro di tre incontri del consiglio.
Il consiglio direttivo della Bce ha confermato anche la decisione di «modificare i termini e le condizioni della terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO III)», cioè le condizioni di finanziamento a tassi negativi che hanno sussidiato il settore bancario durante la crisi pandemica. Nel comunicato il consiglio conferma che l’inasprimento delle condizioni di credito serve a trasmettere la politica monetaria alle condizioni dei prestiti, in modo da provocare una contrazione della domanda sempre in ottica di ridurre l’inflazione.
I dettagli tecnici di questa operazione, con cui la Bce dovrebbe rientrare dei crediti, saranno spiegati in un comunicato ad hoc.
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