Il futuro politico della Francia resta appeso ai ballottaggi di domenica prossima, ma i mercati, che pure in genere mal sopportano l’incertezza, questa volta preferiscono festeggiare lo scampato pericolo. L’impressione condivisa dai più, infatti, è che il risultato del primo turno delle elezioni legislative indette a sorpresa da Emmanuel Macron allontanino la prospettiva di un Parlamento controllato dal partito di Marine Le Pen.

I populisti e i loro alleati della destra più conservatrice restano di gran lunga i favoriti, ma non è affatto detto che riescano a prendere la maggioranza assoluta nella prossima Assemblea nazionale. Tanto basta agli investitori per correre a comprare titoli targati Francia. Non solo le azioni, con la Borsa di Parigi che è arrivata a guadagnare quasi il 2 per cento per poi rallentare all’1 per cento circa. Anche i titoli pubblici hanno ripreso quota dopo la picchiata innescata dalla vittoria del Rassemblement National alle elezioni europee del 6 giugno.

Milano respira

Il rimbalzo francese ha migliorato il clima anche dalle nostre parti, perché l’Italia, percepita come l’anello debole dell’Europa, è destinata a subire le conseguenze più pesanti ogni volta che aumentano le tensioni sui mercati obbligazionari del continente.

Queste in breve le notizie di giornata, che però non bastano a riportare il sereno nei cieli della finanza, come conferma una lettura appena più approfondita dei numeri. Perché è vero che i titoli di stato di Parigi hanno recuperati terreno, ma il loro rendimento, che misura il rischio associato alla Francia, resta di gran lunga più elevato rispetto a inizio anno: siamo passati dal 2,6 per cento di gennaio al 3,27 per cento di ieri, mentre l’indice di Borsa resta in rosso di oltre il 7 per cento negli ultimi tre mesi nonostante il rialzo dell’1,1 per cento fatto segnare lunedì.

Va meglio in Italia, ma non di molto. I Btp decennali faticano a tornare sotto la soglia psicologica del 4 per cento (ieri 4,10 per cento) e il listino azionario, che è stato trainato al rialzo (più 1,7 per cento) dal rimbalzo dei titoli bancari, non ha ancora recuperato lo scivolone della settimana successiva alle elezioni europee di inizio giugno.

Anche lo spread del Btp sul Bund tedesco, termometro del rischio Italia, resta intorno a quota 150 punti: meglio di venerdì, quando aveva chiuso intorno a 161, ma molto peggio dei 130 punti circa di tre settimane fa.

Parlamento appeso

Scampato pericolo, quindi, ma fino a un certo punto.Se il Fronte Repubblicano invocato da Macron dovesse avere successo, il nuovo Parlamento di Parigi potrebbe trovarsi nell’impossibilità di esprimere una maggioranza chiara, sarebbe un Parlamento “appeso” come si dice in gergo. C’è perfino chi immagina una sorta di governo tecnico in vista di un prossimo ritorno alle urne.

L’incertezza sembra destinata a crescere, almeno nel breve termine e quindi anche la volatilità dei mercati. A farne le spese potrebbero essere ancora una volta i titoli bancari francesi che dopo essere stati molto venduti allo scoperto nei giorni scorsi, lunedì sono finiti al centro di una rapida corsa alle ricoperture, con conseguenti diffusi rialzi nelle quotazioni.

Tutto questo mentre Parigi, così come Roma, dovrà contrattare con la nuova Commissione di Bruxelles un percorso di rientro del deficit pubblico. Altro elemento che moltiplica le incognite su cui si trovano a ragionare gli investitori.

Va ricordato che solo qualche giorno fa molti analisti ragionavano addirittura sulla possibilità che la Bce potesse aprire il paracadute d’emergenza Tpi (Transmission Protection Instrument) per proteggere i titoli di stato francesi da possibili crolli dovuti innescati dal ribaltone politico. Il Tpi consiste in acquisti di obbligazioni pubbliche per evitare che le tensioni sul debito di un particolare paese si scarichino in “modo disordinato” sui mercati.

Bce attendista

Questa semplice ipotesi aveva provocato la reazione contraria del ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, pronto a sollevare il tema, non nuovo in verità, del rispetto dei trattati europei e della costituzione tedesca in caso di ricorso al Tpi.

La strategia della Bce, soprattutto per quanto riguarda inflazione e tassi d’interesse, sarà al centro dell’annuale forum di Sintra, in Portogallo, a cui parteciperà la presidente Christine Lagarde e diversi governatori di banche centrali, tra cui anche l’italiano Fabio Panetta.

Dal meeting, che si concluderà mercoledì, gli investitori sperano di ricavare indicazioni sul percorso di riduzione dei tassi inaugurato a giugno, una questione, quella del costo del denaro, che ovviamente contribuisce a far crescere l’incertezza sui mercati.

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