- L'amministratore delegato di Vivendi lascia il consiglio di amministrazione per favorire il percorso di crescita dell'azienda e una valutazione adeguata della rete.
- La società guadagna in borsa, segno che la mossa puà agevolare l'accordo con il governo.
- Ma il manager francese chiede discontinuità: cioè un passo indietro anche dal presidente Salvatore Rossi.
Arnaud de Puyfontaine, l’amministratore delegato di Vivendi, la società azionista di maggioranza di Tim «ha comunicato oggi a Tim la sua decisione di lasciare irrevocabilmente il suo attuale ruolo di membro del consiglio di amministrazione di Tim con effetto immediato». de Puyfontaine chiede discontinuità anche per altri membri del board e nel mirino ha il presidente Salvatore Rossi, che secondo Vivendi non avrebbe mostrato imparzialità e favorito quello che i francesi hanno definito ancora a giugno scorso il «conflitto di interessi» di Cdp, azionista di Tim e allo stesso tempo, affidatario del progetto sulla rete pubblica.
L’accordo più vicino
Il passo indietro è motivato dalla volontà di trovare un accordo sulla rete unica come è chiarito dal comunicato: «In questa fase di dialogo costruttivo tra i principali azionisti di Tim e le istituzioni», si legge è «fondamentale che tutti i soggetti interessati possano essere liberi di operare in modo costruttivo e trasparente a vantaggio di Tim e di tutti i suoi azionisti».
Lo scontro con Rossi e Cdp
Tuttavia de Puyfontaine ribadisce la volontà che sia riconosciuto un valore adeguato alla rete della società telefonica che dovrebbe diventare l’infrastruttura principale di quella rete pubblica, che il governo ha trasformato in sua priorità. de Puyfontaine dice di volersi dedicare a Vivendi «per ristabilire un percorso di crescita per Tim e aver adeguatamente riconosciuto il valore reale della azienda e della sua rete».
Detto in altri termini, Vivendi vuole riconosciuto un lauto riconoscimento per l’acquisizione della rete, che ha valutato tramite l’advisor Rotschild Italia, guidata dal manager molto apprezzato dalla destra di governo, Alessandro Daffina, ben 31 miliardi, un valore molto superiore a quello calcolato dagli analisti indipendenti.
Tim guadagna in Borsa
Allo stesso tempo il manager conferma l’interesse di Vivendi «con una prospettiva a lungo termine, poiché l'Italia rimane al centro della strategia di Vivendi con ulteriori potenziali investimenti in arrivo».
In Borsa la società sta guadagnando alla notizia del passo indietro dell’ad del principale azionista, segno che la mossa può agevolare una intesa con il governo.
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