Come recuperare trenta miliardi allo stato e trattare finalmente i contribuenti tutti allo stesso modo.
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©Mauro Scrobogna / Lapresse 11-12-2004 Mestre - Ve Politica Forza Italia - no tax day nella foto: Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
DISUGUAGLIANZE. Parlare di tasse in campagna elettorale rischia di far perdere voti, a meno di non proporre «meno tasse per tutti», come fece Silvio Berlusconi nel 1994, e come in verità continua a fare anche oggi. Tuttavia in un Paese come l'Italia, caratterizzato da un'evasione consistente e di massa, sarebbe un errore non affrontare almeno il problema della parità di trattamento dei contribuenti di fronte al fisco. In Italia alcuni non possono evadere, altri sono liberi semplicemente di decidere se e quanto pagare al fisco.
Cosa proponiamo?
Per alcuni contribuenti e tipologie di reddito – i redditi da lavoro dipendente e da pensione, i redditi di capitale, e alcuni compensi professionali – la riscossione delle imposte avviene mediante ritenute alla fonte a titolo di imposta o d'acconto, effettuate da una parte "terza" rispetto al percettore del reddito, senza la possibilità di evasione per il contribuente. Noi proponiamo semplicemente di generalizzare il meccanismo della ritenuta alla fonte per tutti i contribuenti, quindi anche per i redditi da lavoro autonomo, facendo in modo che l’azienda che compra prodotti da un’altra diventi la sua parte terza che può effettuare la ritenuta d’acconto.
Quanto costa?
A fronte di costi limitati per l’erario, questo meccanismo porterebbe nelle casse dello stato dai venti ai trenta miliardi di euro l’anno.
Cosa fanno negli altri paesi?
Di certo, evadono meno. Secondo il rapporto 2021 sul tax gap della Commissione Ue, l’Italia nel 2019 registrava una evasione sull’Iva superiore ai 30 miliardi di euro, dietro di noi la Germania con 23 miliardi, la Francia si fermava a 14 miliardi di euro.
Impatto atteso
In questo modo si otterrebbe finalmente una parità di trattamento di tutti i contribuenti e moltissime risorse in più da investire nei servizi pagati da chi non evade le tasse, quindi coloro che in questi anni sono stati impossibilitati a evadere, come sanità, scuola, ricerca e università.
Questa è la quinta proposta del programma di Domani, le altre potete leggerle qui.
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