Il contratto tra il governo e McKinsey vale 30mila euro e dura dieci settimane. Prevede l’attività di confronto con gli altri piani europei e attività di project management. La società è chiamata, si legge nel documento pubblicato dal Mef, a fare «analisi delle interdipendenze tra i diversi progetti, predisposizione di report periodici di allineamento e aggiornamento della stato di avanzamento complessivo delle attività».
- Il contratto tra il governo e McKinsey vale 30mila euro e non 25mila per dieci settimane e prevede l’attività di confronto con gli altri piani europei e anche di project management e di monitoraggio sull’avanzamento dei progetti.
- La società è chiamata, si legge nel documento pubblicato dal Mef, a fare «analisi delle interdipendenze tra i diversi progetti, predisposizione di report periodici di allineamento e aggiornamento della stato di avanzamento complessivo delle attività».
- Sabato 6 marzo il governo aveva spiegato che la società si sarebbe occupata di cronoprogramma e del benchmark internazionale, in audizione di fronte al parlamento poi il ministro Franco aveva detto che il ruolo era più editoriale che sostanziale.
Il governo ha rispettato l’impegno di rendere pubbliche le informazioni sul contratto con la società di consulenza McKinsey come previsto dalla legge sulla trasparenza. La cifra non è però quella dichiarata dall’esecutivo, il contratto vale infatti 30mila euro per dieci settimane. I fondi sono quelli destinati al dipartimento comunicazione e relazioni esterne, non riguarda l’affidamento di aspetti specificamente editoriali.
La firma il 19 febbraio
Il documento pubblicato nell’apposita sezione sul sito del ministero dell’economia e delle finanze porta la data del 19 febbraio 2021.
Il contratto frutto di un affidamento diretto è stato quindi siglato appena sei giorni dopo l’insediamento dell’esecutivo di Mario Draghi e vale 30mila euro più Iva ed è pagato con i fondi destinati al dipartimento della comunicazione e delle relazioni esterne del ministero.
McKinsey, si legge nel documento, fornirà «supporto specialistico al Dipartimento da parte di un team di lavoro composto da almeno tre risorse a tempo parziale, incluso un Senior Partner e un Partner McKinsey, per la finalizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano (il cd. “Recovery Plan”) e dei relativi progetti di riforma e investimento».
In particolare la società deve elaborare uno studio comparativo sui piani nazionali “Next Generation” predisposti dagli altri paesi Ue , «con indicazione delle risorse allocate e dei progetti/riforme individuabili come “best practice”».
Ma l’incarico include anche una attività di project management «finalizzata ad assicurare il rispetto delle scadenze dettate dalla Commissione europea da parte di tutte le amministrazioni coinvolte, che includa il monitoraggio dell’avanzamento dei filoni di lavoro, identificazione e analisi delle interdipendenze tra i diversi progetti, predisposizione di report periodici di allineamento e aggiornamento della stato di avanzamento complessivo delle attività».
In più il contratto prevede la possibilità di accesso «su richiesta dell’amministrazione a documentazione, dati o contatti con esperti di settore nell’ambito del network internazionale McKinsey».
Sabato 6 marzo il ministero dell’economia aveva spiegato che la società si sarebbe occupata del cronoprogramma e del benchmark internazionale. Kunedì 8 marzo in audizione di fronte al parlamento il ministro Daniele Franco aveva detto che il ruolo era «più editoriale» che sostanziale.
© Riproduzione riservata