Il settore del risparmio è reduce da un 2023 deludente. Apertura dei lavori con il ministro dell’Economia. Mario Nava (direttore generale della Dg Reform alla Commissione Ue): «Abbiamo uno dei tassi di risparmio più alto al mondo, ma non siamo capaci di trasformarlo in capitale»
Il Salone del risparmio, l'appuntamento che ricorda il primato detenuto dall’Italia nella ricchezza privata e fa dimenticare quello del debito pubblico, è reduce da un 2023 deludente con una raccolta che è stata negativa per 50 miliardi di euro, calo spesso causato da risparmiatori in fuga verso i Btp, l’asso nella manica del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che paradossalmente ha aperto i lavori della tre giorni milanese del risparmio.
Si cercano dunque nuove risposte nei cassetti sulla intelligenza artificiale (Ia) e come prevedere i rischi geopolitici. Per ora, ha ricordato il presidente di Assogestioni, Carlo Trabattoni, «i mercati sembrano concentrati sulla qualità dell'equilibrio tra il processo disinflazionistico e il ciclo economico». Certo, la tendenza degli italiani a risparmiare è confermata. Nonostante i rischi globali, oltre il 76 per cento infatti risparmia, secondo un rapporto stilato dal Censis.
Ma che fare per stimolare l’appetito dei risparmiatori nel nuovo paradigma di come l’Ia cambia la geopolitica, come ha suggerito l’incontro organizzato da Pictet asset Management con l’economista Marco Magnani e il Chief Tecnology officier di Reply Filippo Rizzante? È necessario scrivere un «nuovo codice che aiuti a ridefinire le regole dell’ordine mondiale».
Mario Nava, ex presidente della Consob e oggi direttore generale della DG Reform alla Commissione europea, intervenendo al Salone ha dichiarato che «abbiamo uno dei tassi di risparmio più alto al mondo, ma non siamo capaci di trasformarlo in capitale». Il problema, per l'ex presidente Consob, è che ciò «avviene attraverso veicoli non europei, per una frammentazione dei mercati dei capitali e perché per molto tempo lo sviluppo economico europeo è stato bank based».
Serve varare l'unione del mercato dei capitali. E perché ciò avvenga serve un maggior rigore, come ha evidenziato l'ex premier Mario Monti alla conferenza di BlackRock con Federico Ghizzoni, senior advisor di BlackRock Italia. «In Europa serve un passaggio a una fase di maggiore serietà e durezza. O ciò avviene o possiamo dimenticarci obiettivi a lungo periodo.
Per avere un sogno europeo dobbiamo contemplare spargimento sangue? No, ma grossi sacrifici sì. E chi non ne ha fatti di sacrifici è la politica. L'Europa non crescerà più se non ci saranno grandi politici disposti a perdere elezioni per mettere in moto prospettiva di lungo periodo». Certo c’è chi come Anima holding «può guardare all'estero per soluzioni sempre più adeguate», considerando che gestisce asset per circa 190 miliardi di euro, ha detto al SdR l'ad Alessandro Melzi d'Eril. Melzi, che parlando di M&A, ha ricordato l'attivismo dell'anno scorso con l'integrazione delll'80 per cento di Castello e l'acquisizione del 100 per cento di Kairos.
Giorgetti chiede di mobilitare i risparmi
In apertura del SdR in videoconferenza perché impegnato con il Def il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha chiesto di mobilitare quegli oltre 2.300 miliardi di risparmi lavorati da Assogestioni in favore dello sviluppo e della doppia transizione, digitale ed energetica. Un'operazione che con l'attesa approvazione a livello comunitario dell'Unione del Mercato dei capitali darebbe più forza agli investimenti produttivi. L'integrazione dei mercati «è da al centro del dibattito Ue ma non sempre – ha ricordato Giorgetti - le posizioni sono allineate».
E ora «alla vigilia del voto europeo credo che il percorso possa riprendere con maggiore attenzione», ha auspicato il ministro per far sì che l'Europa «torni attrattiva come polo finanziario internazionale». Ma al Salone del risparmio 2024 di Milano, resta prepotentemente sotto i riflettori dei professionisti del risparmio gestito, il fattore geopolitico e l’Ia per decidere le scelte di investimento.
La fine del mondo unipolare
«È la fine della pax americana ed entriamo secondo la definizione di Edgar Morin nell’era delle policrisi» dice Enzo Corsello, country Head Allianz Global Investors nel corso del convegno sull’impatto dell’AI sugli equilibri geopolitici declinato con gli interventi di due relatori esperti come Marco Camisani-Calzolari, divulgatore scientifico e Dario Fabbri, direttore di Domino. «Ma gli ambiti della competizione per la supremazia globale vedono gli Usa primeggiare nella moneta (il dollaro), nell’energia (primo produttore al mondo), nella demografia (grazie all’immigrazione), nella difesa e tecnologia rispetto alla Cina», spiega Corsello.
Con questa visione Allianz Global Investors punta a favore dell’eccezionalismo americano con Fondi su Income and growth, sulla tecnologia (Allianz Global Ia e Cyber Security), sulla scarsità (Metals e Water) e transizione (Allianz Sustainability). A riprova di quanto sia tornato prepotentemente sotto i riflettori dei professionisti del risparmio gestito, il fattore geopolitico e l’uso delle nuove tecnologie Ia.
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