L’azienda di mobilità condivisa aumenta le perdite, calano i viaggi sui suoi monopattini.v Il ceo Salvatore Palella annuncia la riduzione del 15 per cento dell’organico e la ricerca di un acquirente per vendere Helbiz Media
- L’azienda ha chiuso il terzo trimestre 2022 in passivo per 24,5 milioni di dollari (in calo da 28,3); le perdite dei primi nove mesi hanno superato i 63 milioni rispetto ai 50 dello stesso periodo del 2021
- Helbiz cerca un partner per vendere le attività nei media avviate un anno fa, che in nove mesi hanno perso quasi 10 milioni di dollari su 4,2 di ricavi
- Le proprietà di Helbiz e parte delle azioni di Palella sono vincolate a garanzia dei prestiti ricevuti dalla finanziaria Yorkville Advisors
La parabola di Helbiz è sempre più vicina al punto di caduta. L’azienda di monopattini in sharing fondata dall’imprenditore siciliano Salvatore Palella ha chiuso il terzo trimestre 2022 con risultati negativi e ha annunciato lunedì un taglio del 15 per cento dei dipendenti (che sono in tutto oltre 300, secondo il sito dell’azienda). Le perdite sono leggermente scese (a 24,5 milioni di dollari da 28,3) ma restano elevate; nei primi nove mesi hanno superato i 63 milioni rispetto ai 50 dello stesso periodo del 2021. L’azienda ha annunciato la ricerca di un acquirente o un partner per le attività nei media oggetto di una disastrosa diversificazione, e la sua sopravvivenza dipende ormai di fatto da un unico finanziatore: la società americana Yorkville Advisors, specializzata nel fornire prestiti ad aziende piccole o in difficoltà.
Investimenti di serie B
Il grande bluff di Palella. l’italiano che ha portato i monopattini in Borsa
La diversificazione nei media era stata annunciata nel giugno 2021, due mesi prima della quotazione in Borsa di Helbiz; l’operazione principale, l’acquisto dei diritti per le partite della Serie B italiana di calcio, da rivendere poi a telespettatori e ad altri operatori, si è rivelata un disastro finanziario: nei primi nove mesi del 2022 Helbiz Media ha prodotto ricavi per 4,2 milioni a fronte di costi per 13,6 milioni; il solo costo di acquisizione dei diritti, di 7,6 milioni nel 2022, salirà a 16,9 milioni l’anno prossimo. Quasi inevitabile l’annuncio arrivato lunedì: Helbiz «cerca partner che acquistino in tutto o in parte la divisione Media, per ridurre il loro peso sui costi e focalizzarsi interamente sul business della mobilità».
Cucine da incubo
La seconda diversificazione avviata da Helbiz nel 2021 è stata quella nel cibo da asporto con Helbiz Kitchen; quest’ultima è una ghost kitchen, una cucina attiva solo per consegne a domicilio, che conferma la strategia di Palella di accordarsi a qualsiasi moda del momento (qualcuno ricorda la bici elettrica “Greta”?). Dopo la partenza con una cucina a Milano, Helbiz ha annunciato pochi giorni fa un’espansione a Torino e un accordo di marketing con un altro operatore milanese. Il business però non deve essere molto florido, visto che l’ultimo rapporto trimestrale, a differenza dei precedenti, non vi fa alcun accenno; per capire i risultati economici si possono solo confrontare gli «altri ricavi» di 129mila dollari nel trimestre con gli «altri costi» di 433mila dollari.
Frena anche il monopattino
Disastro Helbiz scoppia la bolla dei monopattini
Nel comunicato di lunedì, Palella dichiara: “Abbiamo concluso che il nostro core business della mobilità ha il potenziale maggiore per raggiungere rapidamente un profitto”, e ribadisce l’obiettivo di “diventare il leader mondiale nella mobilità”.
Come già in passato, Palella sembra muoversi in un metaverso tutto suo, ma anche stavolta il suo ottimismo non sembra giustificato dai numeri. La divisione mobilità di Helbiz ha visto un calo dei ricavi nel terzo trimestre – quello che per i monopattini in sharing dovrebbe essere il migliore – a 2,5 milioni di dollari dai 3,9 dello stesso periodo del 2021; il calo è dovuto per la maggior parte alla diminuzione dei singoli viaggi da 1,6 a 1,1 milioni. Nei primi nove mesi 2022 il calo dei ricavi è stato a 6,8 milioni di dollari da 7,9 del 2021.
Le chiavi di Helbiz in mano a Yorkville.
Helbiz ha perso 63,7 milioni di dollari in nove mesi su ricavi per soli 11,3 milioni. A fine settembre aveva in cassa 3,3 milioni contro i 21,1 di fine 2021, nonostante abbia ricevuto in nove mesi nuovi prestiti (al netto dei rimborsi) per oltre 24 milioni. Già a fine 2021 aveva venduto obbligazioni convertibili per 30 milioni di dollari alla finanziaria Yorkville Advisors, guidata dall’italo-americano Mark Angelo; tali obbligazioni sono state interamente convertite in 38,2 milioni di titoli. Nei primi nove mesi del 2022 Helbiz ha venduto a Yorkville (più precisamente al fondo YA II PN) altri 23 milioni di titoli convertibili, di cui 4,3 milioni sono stati convertiti in 18 milioni di azioni.
Azioni a picco in Borsa, Palella compra
Ogni conversione frutta a Yorkville un numero sempre maggiore di azioni Helbiz perché il valore di queste ultime è scivolato al Nasdaq: dopo un minimo di 16 centesimi di dollaro all’apertura di martedì, rispetto a un picco di oltre 25 dollari e ai quasi 6 dollari di inizio anno, è risalito a 20 centesimi dopo che Palella ha comunicato di aver acquistato azioni per 700mila dollari.
Yorkville Advisors, con base in New Jersey, ha investimenti in una ventina di aziende, tra cui le più note sono la Virgin Orbit di Richard Branson e il produttore di furgoni elettrici Lordstown. Ogni volta che fa un prestito a Helbiz, Yorkville ha sempre il diritto di convertire i titoli in azioni con uno sconto rispetto al valore di mercato, e può quindi rivenderli con profitto. Helbiz non ha evidentemente altra soluzione per restare in piedi; un mese fa ha firmato con Yorkville un altro accordo in base al quale può vendere fino a 13,9 milioni di dollari di azioni proprie a Yorkville, con un meccanismo simile.
Le obbligazioni convertibili emesse da Helbiz sono coperta da una garanzia privilegiata «su tutte le proprietà dell’azienda”»a favore di Yorkville; lo stesso Palella lo scorso aprile ha dato in garanzia a Yorkville un minimo di 7 milioni in azioni B, quelle a diritto di voto maggiorato con cui l’imprenditore controlla Helbiz. A meno di eventi straordinari, dunque, Helbiz rimarrà in piedi finché Yorkville la sosterrà.
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