- Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al cosiddetto “decreto lavoro” che estende il blocco dei licenziamenti a fine ottobre per il settore moda e dà altre 13 settimane per le aziende che hanno terminato gli ammortizzatori.
- Il programma per favorire i pagamenti digitali viene sospeso per sei mesi, Draghi lo definisce «regressivo» e non stima effetti significativi anti evasione, le risorse andranno a finanziare un fondo per la riforma degli ammortizzatori sociali da 1,5 miliardi.
- Intanto il governo soccorre Alitalia, per cui viene rinviata la scadenza a dicembre per restituire il prestito ponte.
Chiamata “decreto lavoro”, la norma approvata oggi dal consiglio dei ministri - sette articoli per nove pagine - contiene in realtà una varieà di misure che vanno dalla sospensione per sei mesi del cashback che dovrebbe tornare in vigore dal primo gennaio 2022 fino agli aiuti ad Alitalia.
Sul fronte lavoro, come deciso lunedì dalla cabina di regia dei capi delegazione dei partiti al governo, viene prorogato il blocco dei licenziamenti per il sistema della moda fino al 31 ottobre prossimo. Con sistema moda si intendono tutte le aziende del tessile, dell’abbigliamento, della pelletteria – da norma sono i codici Ateco 13, 14, 15 – che avranno a disposizione ancora la cassa Covid per altre diciassette settimane. Mentre sono previste altre 13 settimane di cassa per le aziende che hanno terminato gli ammortizzatori sempre se si impegnano a non licenziare.
Cashback sospeso perché regressivo
Il cashback viene sospeso per sei mesi e secondo il decreto i risparmi, 1,5 miliardi di euro saranno destinati a un nuovo fondo istituito al ministero del Lavoro per la riforma degli ammortizzatori sociali, che tuttavia dovrebbe essere strutturale. Palazzo Chigi ha diffuso in serata le considerazioni che il premier Mario Draghi ha fatto sulla misura durante il consiglio dei ministri.
«Il cashback», ha spiegato Draghi, «ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree economiche migliori». In particolare Draghi ha detto che gli strumenti di pagamento alternativo al contante si concentrano nel Nord Italia, e in generale nelle grandi città, nelle famiglie con un capofamiglia minore di 65 anni e un reddito medio-alto. Il premier ha ammesso che non esistono «dati specifici al riguardo», ma ha aggiunto che è presumibile che siano queste categorie a trarre beneficio dal cashback. A questo si aggiunge il fatto che i costi benefici della misura non sarebbero favorevoli al suo mantenimento: 4,75 miliardi di euro per quali benefici sul Pil? Un altro problema è il tetto della misura, chi usa le carte è il ragionamento lo fa già più di quanto previsto dal programma e chi non le usa dovrebbe aumentare di molto la sua spesa digitale: «Le famiglie del quinto più povero dovrebbero aumentare le loro transazioni del 40 per cento». Ultimo, ma non ultimo, gli effetti sulla lotta anti evasione ad oggi, secondo Draghi non sono «significativi»: «è probabile che le transazioni elettroniche crescano per effetto del cashback soprattutto in settori a bassa evasione».
Soccorso Alitalia
Bocciato praticamente in toto il meccanismo, il governo però ha promesso di prendersi del tempo per correggerlo. Sempre a proposito di fisco il decreto ha rinvato l’invio delle cartelle della Tari al 31 agosto, mentre viene rifinanziata la legge cosiddetta “nuova Sabatini” cioè gli incentivi per le pmi che investono in nuovi macchinari. Ma ci sono anche norme ad hoc per Alitalia: 100 milioni di euro per il rimborso di biglietti e voucher ai clienti che non hanno avuto garantito un servizio sostitutivo. E sempre per Alitalia la scadenza del rimborso del prestito ponte del governo è spostata al 16 dicembre. Per il trasporto aereo, in generale, viene aumentato il fondo di solidarietà di 11,1 milioni di euro – 7,4 milioni di euro per quest’anno, 3,7 milioni per il 2022.
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