- Lufthansa acquisisce il 41 per cento di Ita e in tempi brevi avrà la maggioranza della società. Una percentuale del 10 o 20 per cento sarà mantenuta dal Tesoro
- Gli accordi tra Ita e Lufthansa saranno importanti fattori della strategia di un grande gruppo, formato da Lufthansa, Ita, Swiss Air, Brussels Airlines e Austrian Airlines, che gestirà i suoi voli da Francoforte, Monaco di Baviera, Roma, Bruxelles, Zurigo e Vienna verso l’intero mondo nel modo più razionale ed economico possibile
- Fiumicino diventerà, probabilmente, l’hub per i voli verso il sud del globo
È deciso. Lufthansa acquisisce il 41 per cento di Ita e in tempi brevi avrà la maggioranza della società. Una percentuale del 10 o 20 per cento sarà mantenuta dal Tesoro.
Comunque, da subito Lufthansa designerà l’amministratore delegato mentre il ministero dell’Economia designerà il presidente. Quindi l’operatività dell’azienda è da subito in mano a Lufthansa. Ita lascerà Sky Team ed entrerà in Star Alliance. Sky Team, Star Alliance e One World sono i tre grandi raggruppamenti mondiali delle compagnie aeree. In Europa Lufthansa fa parte di Star Alliance, Air France-KLM di Sky Team e British Airways di One World. Ognuna di queste grandi alleanze comprende un numero molto alto di compagnie aeree del mondo intero legate da accordi di code-sharing. Questi accordi permettono di partire da Francoforte, ad esempio, e volare con un unico biglietto fino a Katmandu con Lufthansa e altre due o tre compagnie aeree legate da questi accordi di code-sharing.
Gli accordi tra Ita e Lufthansa saranno importanti fattori della strategia di un grande gruppo, formato da Lufthansa, Ita, Swiss Air, Brussels Airlines e Austrian Airlines, che gestirà i suoi voli da Francoforte, Monaco di Baviera, Roma, Bruxelles, Zurigo e Vienna verso l’intero mondo nel modo più razionale ed economico possibile.
Fiumicino diventerà, probabilmente, l’hub per i voli verso il sud del globo. Queste sono le economie di scala che permettono di prosperare in un settore dove la concorrenza è ai massimi livelli, anche in considerazione del grande numero di compagnie low-cost che operano nel mercato.
In economia da molti anni è suicida pensare in termini nazionalistici e sovranistici, specialmente in settori di alta concorrenza. Ne abbiamo avuto un chiaro esempio proprio con Alitalia, quando nel 2008 Berlusconi, per pure ragioni elettorali, ideò assieme a Corrado Passera l’operazione chiamata Fenice, affidando a un gruppo di imprenditori di basso livello le sorti di Alitalia, operazione costata molti miliardi di euro ai contribuenti Italiani. Un’operazione fallimentare continuata con le presidenze di Colaninno, Montezemolo e infine di Altavilla. È assolutamente necessario pensare in termini europeistici e senza miseri obiettivi elettorali.
Ventitré anni fa Loyola de Palacio, indimenticabile commissaria ai Trasporti della Commissione europea, suggerì con forza alle compagnie aere europee di consolidarsi per affrontare la concorrenza dei colossi americani con una massa critica sufficiente. L’operazione Lufthansa-Ita va in questa direzione e si spera che il nostro governo sovranista non ponga altri ostacoli, perché solo così ci potrà essere un futuro per il trasporto aereo Italiano che riguarda 164 milioni di passeggeri.
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