In risposta alla crisi dei prezzi del gas, i paesi europei stanno cercando da una parte di diversificare i consumi, sostituendo le forniture di gas russo e dall’altra di diminuirli.
Sul primo fronte l’Ue ha sottoscritto due accordi: a marzo gli Stati Uniti hanno garantito un aumento delle forniture di Gnl per 15 miliardi di metri cubi per il 2022 e per 50 miliardi fino al 2030. Mentre a luglio è stato firmato un memorandum di intesa con l’Arzebaigian per portare a 20 miliardi la fornitura verso l’Europa entro il 2027, praticamente un raddoppio. A livello di singoli paesi, però solo l’Italia è riuscita ad ottenere 15 miliardi di metri cubi di gas da fornitori diversi, la Germania si ferma a 2,6 miliardi. Altri paesi hanno deciso di postporre la fine della produzione di energia nucleare e hanno variato il loro mix energetico, aumentando la quota di energia prodotta da rinnovabili.
Questo ovviamente ha un impatto anche sulle scelte di riduzione dei consumi, l’Italia è uno dei paesi che al momento ha ridotto meno i consumi. Tra gennaio e settembre il calo di consumo di gas in Italia è del 2 per cento rispetto alla media 2019 – 2021, mentre in Ue il calo è in media del sette per cento, in Germania dell’11 per cento.
In ogni caso dopo l’accordo di quest’estate tutti i paesi Ue hanno l'obbligo di diminuire i consumi di energia del cinque per cento nelle ore di picco di consumo e si sono anche impegnati su base volontaria a far calare di un altro dieci per cento i consumi durante tutto il periodo invernale. L’obiettivo sarebbe diminuire il consumo di gas del 15 per cento da agosto a fine marzo, con l’eccezione di Cipro, Irlanda, Malta, Estonia, Lettonia e Lituania.
Ogni governo ha poi tradotto questi impegni a suo modo. Il think tank Bruegel, ha redatto una mappa delle misure finora adottate per risparmiare energia, paese per paese, mentre altre iniziative sono state illustrate sulla stampa straniera. Ecco una ricognizione.
Le scelte dei paesi Ue
Austria
Il governo austriaco ha lanciato una campagna di educazione al risparmio energetico dal nome Missione 11. La campagna dà moltissime indicazioni pratiche su come piccoli cambiamenti di comportamento nel modo in cui utilizziamo l’elettricità, il riscaldamento, l’acqua calda, e i trasporti, possono portare a un risparmio energetico dell’11 per cento. Tra gennaio e settembre l’Austria ha ridotto la domanda di gas del 4 per cento.
Belgio
Il Belgio ha approvato a metà luglio il suo piano per l’inverno. Per aumentare la consapevolezza dei cittadini si è affidato alle regioni e a una campagna di sensibilizzazione.
Invece per quanto riguarda il risparmio nel settore industriale è stata messa in piedi, grazie alla Commissione federale belga per la regolamentazione del gas e dell’elettricità e al gestore della rete Fluxys, uno strumento di gestione del consumo dedicato alle aziende.
In tutti i palazzi del governo federale il riscaldamento non supererà i diciannove gradi e l’aria condizionata i 27. La luce nei palazzi del governo federale sarà spenta tra le sette di sera e le sei del mattino.
Tra gennaio e settembre il Belgio ha ridotto la domanda di gas del 14 per cento.
Croazia
La Croazia ha adottato delle linee guida per il risparmio energetico a fine luglio, che suggeriscono l’abbassamento delle temperature dei termostati, ma anche un utilizzo maggiore dei Led nell’illuminazione pubblicazione e sui mezzi di trasporto. Nei primi nove mesi dell’anno la Croazia non ha ridotto la domanda di gas.
Danimarca
La Danimarca ha deciso di chiedere ai suoi cittadini risparmi energetici pari al 29 per cento dell’attuale consumo di gas e ha lanciato una campagna che è costata 3,7 milioni di euro, con l’intento dichiarato di ridurre le importazioni di gas. La società statale Orsted si è rifiutata di pagare il gas russo in rubli, da ottobre il paese dovrebbe ottenere nuove forniture dalla Norvegia, ma non sufficienti a colmare il divario. Per l’inverno del 2023 la Danimarca scommette sulla ripresa della produzione del giacimento Tyra nel Mare del Nord, gestito da Total, che potrebbe fornire fino a 2,8 miliardi di metri cubi l’anno. Intanto tra gennaio e settembre la domanda di gas è crollata del 20 per cento.
Italia
L’Italia ha imposto l’obbligo di ridurre il riscaldamento di un grado e e di ridurre il periodo di due settimane, con l’eccezione come previsto dal decreto del 6 ottobre scorso, per ospedali, scuole dell’infanzia, piscine. Ci sono anche misure volontarie che non sono state molto pubblicizzate sui comportamente virtuosi da tenere nelle abitazioni private.
L’Italia è il paese che è riuscito a diversificare maggiormente le sue fonti di energia: per il 2022 1,5 miliardi di metri cubi dall’Angola, 3 dall’Egitto, 4 dall’Algeria. Per l’inverno del 2023 le forniture dall’Algeria dovrebbero aumentare a 5 miliardi, dovrebbero aggiungersi altri 4,5 miliardi di metri cubi dal Congo, e il governo fa affidamento anche a un aumento della produzione domestica pari a 2 miliardi di metri cubi. In ogni caso non basta per il momento a sostituire il gas russo.
Francia
Il governo francese ha varato quello che ha chiamato il piano di sobrietà energetica. Il 10 ottobre è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione dal titolo «Ogni gesto conta» per l’uso responsabile degli elettrodomestici e il riscaldamento nelle case private ed è stato annunciato un bonus sobrietà sulle bollette per le famiglie che ridurranno i propri consumi.
Poi ci sono una serie di bonus per incentivare l’efficienza: un bonus fino a 65 euro per l’installazione di un timer sulla caldaia, un bonus da 100 euro per chi si iscrive a una piattaforma di carpooling a partire dall’inizio del 2023, è previsto un bonus fino a mille euro per la sostituzione delle caldaie a gas.
I lavoratori pubblici che utilizzano lo smart working avranno un aumento del compenso per il telelavoro, corrispondente all’aumento del prezzo dell’energia, passando da 2,50 euro al giorno a 2,88 euro al giorno. Allo stesso tempo i funzionari pubblici che utilizzano l’auto di servizio sono obbligati a viaggiare sotto i limiti previsti, per esempio a 110 chilometri in autostrada invece che 130 per risparmiare il 20 per cento di carburante per viaggio.
Dal 7 ottobre 2022, gli annunci luminosi sono vietati dall'1:00 alle 6:00 in tutte le città francesi ad eccezione di quelli installati negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nelle stazioni della metropolitana o degli autobus.
Nei primi nove mesi dell’anno la domanda di gas era diminuita di appena l’un per cento.
Germania
La Germania attraverso Uniper, la società del gas che importava da Gazprom e che è stata salvata dal governo, ha dal 2026 aumenterà le importazioni di Gnl da 0,6 a 2 miliardi di metri cubi. Altri 1,9 miliardi di metri cubi l’anno arriveranno a partire dagli Stati Uniti e 0,1 dagli Emirati Arabi.
Intanto il governo tedesco ha varato un piano di riduzione dei consumi di medio termine della durata di due anni. E invece una lista di misure di breve termine in vigore dal primo settembre alla fine di febbraio.
Le pubblicità luminose saranno spente dopo le 22. L’illuminazione per eventi culturali e feste pubbliche è permessa, ma non quella di monumenti per ragioni puramente estetiche. Niente più riscaldamento nei corridoi degli edifici pubblici e riscaldamento fino a 19 gradi, allo stesso modo l’acqua non dovrebbe essere più riscaldata se usata solo per lavarsi le mani.
Le piscine private, a parte quelle condivise cioè quelle di hotel e centri riabilitazione etc, non saranno più scaldate con gas ed elettricità.
Tra le misure a medio termine, invece, ci sono limiti di consumo per imprese e edifici pubblici e obblighi di riduzione dei consumi per le aziende che consumano più di 10 GWh all’anno. Il 62 per cento del fondo nazionale per il clima è destinato a finanziare interventi di efficientamento energetico. In Germania la domanda di gas nei primi nove mesi dell’anno è scesa dell’undici per cento.
Grecia
Il governo greco rimborsa parte delle spese sostenute per sostituire condizionatori, frigoriferi, freezer e altri elettrodomestici con altri più efficienti. E investirà 640 milioni di euro per rendere più efficienti 2,5 milioni di metri quadrati di edifici pubblici. La Grecia non ha ridotto la domanda di gas nei primi nove mesi dell’anno.
Spagna
La Spagna ha avuto diversi problemi con le forniture algerine della società Sonatrach che hanno portato a una revisione al rialzo dei contratti validi fino al 2030: dovrebbero fornire 5 miliardi di metri cubi l’anno.
Madrid, intanto, investirà 100 milioni di euro tramite il fondo nazionale per l’efficienza energetica per sostenere gli investimenti di efficientamento da qui al dicembre 2024. I fondi saranno gestiti dagli enti locali per finanziare progetti che mirano a ridurre i consumi del 10 per cento, dalla sostituzione dei sistemi refrigeranti al miglioramento del sistema di condizionamento dei centri di processione dati. Altri 100 milioni di investimenti nell’efficientamento sono destinati alle imprese per migliorare i loro sistemi di gestione dei consumi, sostituire macchinari e modificare processi industriali. La Spagna non ha ridotto la domanda di gas fino a settembre.
L’Olanda
Il governo olandese deve fare i conti con problemi su molti fronti. Primo: siccome l’estrazione di gas dal giacimento di Groningen dovrebbe terminare nel 2024, per quest’anno è stato deciso di limitare la produzione da 4,5 miliardi di metri cubi l’anno a 2,8 miliardi.
Nel frattempo l’Olanda si sta muovendo rapidamente sul fronte dell’efficientamento energetico: ha iniziato ad aprile un programma per rendere a emissioni zero 2,5 milioni alloggi entro il 2030, al costo di 4 miliardi di euro. Si parte dalle abitazioni a classe energetica più bassa e chi non può sostenere le spese riceverà sussidi, anche perché dal 2030 le abitazioni con le classi energetiche più basse non potranno più essere affittate. Da gennaio la percentuale di sussidio per le spese di isolamento energetico è stata aumentata dal 20 al 30 per cento. C’è anche un piano di investimenti per fare in modo che le pompe di calore ibride diventino lo standard nel 2026. Da gennaio a oggi la domanda di gas in Olanda è diminuita del 19 per cento.
Polonia
La Polonia ha sottoscritto accordi con la Norvegia per avere 2,4 miliardi di metri cubi di gas a partire da gennaio 2023. Intanto il paese ha accelerato la sostituzione delle caldaie, con il governo che ora finanzia le spese fino al 90 per cento. Nei primi nove mesi dell’anno intanto la domanda di gas è scesa del dieci per cento.
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