A febbraio crescono le immatricolazioni di nuovi veicoli (+12,8 per cento), ma i livelli pre-pandemia sono lontani. Deludono le vendite di auto elettriche, su cui pesa l’annuncio di incentivi più ricchi: il decreto vaga tra i ministeri e prima di aprile non sarà operativo
Le vendite di auto sono in aumento, ma il mercato dell’elettrico resta bloccato. Anche a febbraio le immatricolazioni di nuovi veicoli sono cresciute, con un +12,8 per cento rispetto allo stesso mese del 2023 (pari a 147.094 unità vendute). I primi due mesi del 2024 segnano così un +11,7 per cento. Resta però un calo di 17,6 punti rispetto al febbraio 2019, l’anno prima del Covid che fa da termine di paragone per valutare il ritorno alla normalità.
I dati delle immatricolazioni di febbraio, pubblicati il 1° marzo dal ministero dei Trasporti, mostrano anche che la sfida per la la mobilità green resta imbrigliata nelle maglie burocratiche. Sull’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, infatti, pesa l’attesa rispetto alla nuova tornata di bonus messi a punto dal ministero: il dpcm con i nuovi incentivi (molto più generosi degli attuali), presentati un mese fa da Adolfo Urso, non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, con evidenti ricadute sulle vendite.
L’elettrico non sfonda
Le difficoltà delle vetture a batteria risultano chiare dall’analisi delle “alimentazioni” preferite dagli italiani. A febbraio le auto elettriche e plug-in (che fanno decine di chilometri con il solo motore elettrico) hanno registrato un +1,8 e un -16,4 per cento di immatricolazioni rispetto al 2023. A incontrare il favore degli utenti continuano a essere i veicoli a benzina e le auto ibride, che segnano una crescita del 33,4 e del 16 per cento. Prosegue invece la perdita di immatricolazioni delle vetture diesel (-12,7 per cento).
Le quote di mercato vedono una prevalenza dell’ibrido e della benzina, seguiti dal diesel e dal Gpl; all’elettrico e all’ibrido plug-in restano invece le briciole. «Aspettiamo il decreto che renderà operativi i bonus: il loro annuncio ha generato una paralisi nelle vendite di auto a basse emissioni» dice Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere. «Ma sul dato negativo dell’elettrico pesa anche l’assenza di una rete di ricarica adeguata. Con solo otto colonnine ogni 100 km siamo sotto la media europea».
Un calo delle vendite di mezzi green si sta già vedendo e i prossimi mesi potrebbero essere critici: secondo il centro studi Promotor, il mercato dell’auto sta entrando in una «non breve stagnazione» con la prospettiva, per il 2024, di un volume di immatricolazioni allineato a quello del 2023. «Ma, al di là dei bonus, per una vera decarbonizzazione serve un intervento strutturale sulla fiscalità delle flotte aziendali, con la detraibilità dell’Iva e la deducibilità dei costi» si legge in una nota di Federauto, la federazione dei concessionari.
Si slitta ad aprile
È già passato un mese dalla pubblicazione degli incentivi 2024, illustrati il 1° febbraio alle associazioni di settore e ai sindacati. E sono trascorsi due mesi e mezzo dall’annuncio della riforma, fatto dal ministro Urso il 21 dicembre. Un tempo molto lungo per una misura che influisce sulle scelte di consumo degli utenti e che è destinato a prolungarsi ancora.
L’iter del provvedimento è infatti rallentato da disguidi – politici ma soprattutto burocratici – che sposteranno in avanti l’avvio della nuova campagna di incentivi. Se fino a poche settimane fa si parlava di fine marzo (e non erano le previsioni più ottimistiche), è ormai certo che il nuovo schema non entrerà in vigore prima di metà aprile.
Ogni modifica alla bozza di decreto deve essere condivisa dagli uffici legislativi di tutti i dicasteri coinvolti e, ad oggi, in via Veneto mancano i pareri tecnici dei ministeri di Economia, Infrastrutture e Ambiente. Di conseguenza, il testo non è ancora arrivato in Consiglio dei ministri per l’approvazione finale, a cui seguirà un controllo della Corte dei conti e l’aggiornamento della piattaforma Ecobonus di Invitalia.
Generosi incentivi
Come è noto, il bonus auto 2024 viaggia su una doppia strada. Gli incentivi già in vigore seguono lo schema degli anni scorsi, con sconti fino a 5mila euro per le auto elettriche e 4mila euro per le ibride plug-in. Gli utenti, però, guardano con più interesse ai nuovi bonus, che promettono sconti sostanziosi: il programma per il 2024 stanzia 240 milioni per le auto elettriche, 150 per le ibride plug-in e 283 milioni per i veicoli termici.
Il piano prevede un raddoppio del bonus massimo per l’acquisto di mezzi green, che passa a 11mila euro per la rottamazione di quelli più inquinanti e la loro sostituzione con auto elettriche. Per le famiglie a basso reddito, con Isee sotto i 30mila euro, il bonus con rottamazione sale fino a 13.750 euro. Inoltre, con Isee basso e per l’acquisto di mezzi elettrici è prevista la rottamazione delle Euro 5 con un contributo di 8mila euro.
© Riproduzione riservata