La tragedia a Casteldaccia. Gli operai stavano svolgendo lavori di manutenzione in un impianto di sollevamento delle acque reflue e, secondo le prime ricostruzioni, sono morti uno dietro l'altro calandosi in un tombino dell'impianto fognario. Un sesto operaio è in terapia intensiva. Meloni: «Fare piena luce»
Cinque operai sono morti per esalazioni tossiche nell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti (Amap) di Casteldaccia, in provincia di Palermo. Un sesto lavoratore sarebbe in gravi condizioni ed è stato trasferito in elisoccorso al Policlinico del capoluogo siciliano, mentre un’altra persona è rimasta illesa, scrivono i giornali locali.
Cosa è successo
Secondo le prime informazioni, gli operai sono rimasti incastrati mentre stavano svolgendo lavori di manutenzione nell’impianto quando alcuni di loro hanno iniziato ad accusare malori, probabilmente per via di un’intossicazione da idrogeno solforato. E sono morti uno dietro l'altro calandosi in un tombino dell'impianto fognario. Uno di loro è riuscito a dare l’allarme uscendo dall’impianto. L’incidente è avvenuto in una vasca vicino all'azienda di vini Corvo. «Non è ancora chiaro per quale motivo gli operai fossero dentro la vasca», ha detto Antonio Bertucci, dei Vigili del fuoco.
I decessi sarebbero avvenuti per le esalazioni tossiche prodotte dalle acque nere. Sei degli otto coinvolti sono dipendenti sono di una ditta esterna, la Quadrifoglio group srl di Partinico (Palermo), che lavorava su mandato dell’Amap, la società che gestisce le condotte idriche e fognarie a Palermo, che aveva in appalto la manutenzione. Uno degli operai sarebbe un interinale dell'Amap.
«Le analisi sull'operaio trasferito in ospedale - ha continuato Bertucci - faranno probabilmente capire quali sono state le cause dell'intossicazione. Quando sono in gioco le acque reflue, vi possono essere diversi elementi, dal metano all'idrogeno solforato».
Gli operai che hanno perso la vita si chiamavano Epifanio Assazia, Giuseppe La Barbera, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri e Ignazio Giordano.
Le reazioni
«Sconvolge la notizia degli operai coinvolti nel tragico incidente avvenuto a Casteldaccia, nel palermitano. Alle famiglie delle vittime il mio profondo cordoglio, unitamente al sentimento di vicinanza verso il lavoratore che si trova attualmente nel reparto di Rianimazione all’ospedale Policlinico di Palermo. Sia fatta piena luce su questa tragedia», ha scritto su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
È intervenuto il presidente della Sicilia Renato Schifani: «È un dolore profondo quello che ho provato alla notizia della morte degli operai a Casteldaccia. A nome mio e di tutta la giunta esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime per la terribile e inaspettata tragedia che le ha colpite».
«Arrivano brutte notizie. Cinque operai sono morti sul lavoro nel palermitano. Esprimiamo le condoglianze e la nostra vicinanza alle famiglie. La sicurezza sul lavoro è un tema importante e dobbiamo fare di tutto per rafforzarla». Così il vicepremier Antonio Tajani, in una conferenza di Forza Italia, appena ricevuta la notizia dei cinque operai morti nel Palermitano. «Purtroppo tutti i giorni ci sono vittime sul lavoro, non è giusto che quando si esce di casa si rischi di non tornare», ha concluso.
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