La platea di potenziali beneficiari dell’iniziativa è di circa 300mila persone: 250mila i liguri in vacanza in Piemonte e 50mila i piemontesi in Liguria per motivi turistici. Cirio: «Accordo aperto ad altre regioni, dialogo in corso con la Valle d’Aosta». Ora la palla passa a Roma, al generale Figliuolo
Le persone che si sposteranno tra il Piemonte e la Liguria per motivi di turismo e rimarranno all’interno dell’altra regione per almeno sette giorni consecutivi avranno diritto a ricevere il vaccino contro il Covid-19 durante la propria vacanza. Lo prevede il Protocollo d’intenti per la reciprocità vaccinale Sars Covid–19 firmato stamattina dai presidenti delle due regioni, Giovanni Toti (Liguria) e Alberto Cirio (Piemonte).
La platea di potenziali beneficiari dell’iniziativa è di circa 300mila persone. I liguri che risiedono in vacanza in Piemonte, secondo Cirio, sono 50mila, mentre Toti ha quantificato in 250mila le persone originarie del Piemonte che si trovano in Liguria per motivi turistici.
Il documento prevede che i residenti in Piemonte potranno ricevere la vaccinazione presso i punti vaccinali siti in Liguria, così come i residenti in Liguria potranno riceverla in Piemonte con la condizione che il soggiorno avvenga a scopo turistico durante il periodo estivo per una durata che renda difficoltosa la vaccinazione presso la regione di residenza. A doverlo dimostrare è l’interessato alla vaccinazione, che deve anche attestare la sua condizione di non vaccinato o presentare la certificazione e la data della prima dose ricevuta. Il protocollo è subordinato alla firma del commissario all’emergenza generale, Francesco Paolo Figliuolo.
Toti: «Non è stravaganza, è un servizio»
«Leggo delle reprimende – ha detto Toti – circa la stravaganza presunta delle politiche delle regioni. Io credo che qua oggi si espleti il ruolo che è il cuore delle Regioni, cioè dare dei servizi ai cittadini per quanto ci è possibile tenuto conto delle esigenze dei territori. Stamane mi sono svegliato leggendo un pezzo in cui si accusano le regioni di fare le regioni. Se abbiamo un sistema regionalistico è perché i territori sono diversi e i legislatori nazionali e i padri costituenti hanno pensato fosse opportuno un livello di governo territoriale che andasse incontro ai cittadini. Non vedo cosa ci sia di strano».
«Ho avvisato e discusso a lungo – ha aggiunto il governatore della Liguria – con il generale Figliuolo di questo tipo di accordo, che peraltro non mi pare cosa particolarmente stravagante. Il documento è stato già trasmesso al generale Figliuolo e se arriverà il via libera da Roma si partirà al più presto. Un servizio utile, ragionevole che contribuisce in modo decisivo al piano vaccinale. Sono oltre 250mila i turisti piemontesi che soggiornano in Liguria. Bollare come stravaganti iniziative pratiche e concrete come queste non ha molto senso».
Cirio: «Ipotesi accordo anche con Valle d’Aosta»
«Dal momento che vaccinarsi è fondamentale per ripartire – ha dichiarato invece Cirio – così come fondamentale è avere rispetto dei piemontesi che finalmente riescono ad assaporarsi un po' di vacanza in Liguria, noi come regioni proponiamo di poterli vaccinare nella Liguria se sei piemontese, in Piemonte se sei ligure, in uno scambio e in un accordo reciproco che è finalizzato a favorire il vaccino, a favorire la salute e anche ad andare incontro alle esigenze dei nostri piemontesi».
«Stiamo facendo da apripista - ha detto ancora – ma siamo ben lieti se dovessero seguirci anche altre regioni. C’è un ragionamento anche con la Valle d’Aosta - spiega Cirio - con cui collaboriamo già anche su altre questioni». Secondo il governatore del Piemonte, la sua regione ha sempre rispettato il piano nazionale del commissario Figliuolo, ma «nella gestione della trincea ci si scontra con le esigenze pratiche delle persone. Perciò questa è un'iniziativa giusta».
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