Italia, Germania, Francia e Spagna hanno interrotto le somministrazioni, ma l’autorità farmaceutica europea ha ripetuto anche oggi che i benefici del vaccino superano i potenziali rischi
Diversi paesi europei hanno deciso oggi di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca per i timori che possa essere collegato a episodi di trombi e coaguli nel sangue. Ma nonostante la paura sempre più diffusa, le autorità mediche internazionali continuano a raccomandare l’uso del vaccino e a sostenere che i suoi benefici superano i potenziali rischi.
L’Aifa italiana ha annunciato la sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca in tutto il paese ieri pomeriggio. Diversi lotti del vaccino erano stati sospesi nei giorni scorsi per interventi della stessa Aifa e della magistratura, dopo alcuni casi di decessi tra persone che si erano da poco vaccinate.
Poco prima dell’annuncio di Aifa, il ministero della Salute tedesco aveva annunciato che la Germania avrebbe sospeso «a scopo cautelativo» la somministrazione di vaccini AstraZeneca. Aifa ha specificato che in breve tempo sarà comunicato a chi è in attesa della seconda somministrazione come comportarsi.
Poco dopo anche il governo francese ha annunciato una sospensione cautelare, seguito da quello spagnolo. La decisione sembra sia stata concordata dai quattro capi di governo.
La sospensione comune è stata adottata dopo che nei giorni scorsi una dozzina di paesi avevano sospeso in tutto o in parte le vaccinazioni eseguite con AstraZeneca in seguito ad alcuni casi sospetti di trombosi. I governi di tutti i paesi coinvolti hanno sottolineato che si tratta di sospensioni temporanee e precauzionali in attesa di nuove indagini.
L’autorità farmaceutica europea Ema ha ripetuto oggi che i benefici del vaccino superano comunque i potenziali rischi e che non esistono ancora prove di un collegamento tra gli incidenti che si sono verificati in queste settimane e la somministrazione del vaccino. La trombosi, inoltre, non rientra tra i suoi effetti collaterali conosciuti.
L’Ema ha sottolineato che i casi di trombosi in persone vaccinate con AstraZeneca (30 casi su 5 milioni di vaccinati, tra cui cinque decessi) sono un numero inferiore a quello che ci si aspetterebbe in una popolazione non vaccinata. L’agenzia sta svolgendo ulteriori indagini il cui esito dovrebbe essere comunicato giovedì.
Nonostante queste rassicurazioni, numerosi paesi nel corso dell’ultima settimana hanno deciso di sospendere in tutto o in parte le vaccinazioni con AstraZeneca. Il primo paese è stato l’Austria, la scorsa settimana, seguito da Danimarca, Norvegia, Lussemburgo, Estonia, Lituania, Lettonia e Italia. Negli ultimi giorni alla lista si sono aggiunte anche Irlanda e Paesi Bassi e oggi la Germania. Tra i paesi che hanno invece escluso la possibilità di sospendere la vaccinazione ci sono Regno Unito e Francia.
Sembra difficile che il vaccino possa causare significativi effetti collaterali (nel solo Regno Unito sono state eseguite 11 milioni di vaccinazioni senza che venissero registrati particolari effetti collaterali), ma alcuni ipotizzano che singoli lotti del vaccino potrebbero aver avuto dei problemi. Anche di questa ipotesi, però, al momento mancano le prove. In questi giorni l’Ema sta procedendo a una nuova analisi dei dati a sua disposizione.
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