Anche la vicepresidente di Montecitorio Maria Edera Spadoni, esponente del M5s, si è scusata ed è intervenuta sulla vicenda dell’allontanamento dalla Camera di una nostra cronista
Anche la vicepresidente di Montecitorio Maria Edera Spadoni, esponente del M5s è intervenuta sulla vicenda dell’allontanamento dalla Camera della giornalista di Domani, Lisa Di Giuseppe, a causa di un vestito giudicato da un’assistente parlamentare inappropriato, nonostante non ci sia un dress code previsto.
- «È stato fatto un errore. La Camera ha fatto già pervenire le sue scuse alla giornalista e a queste scuse si aggiungono anche le mie». «Si sa che la Camera - prosegue la vice presidente della Camera - ha un regolamento che impone ai colleghi di indossare una giacca. Ma non permettere a una giornalista di assistere alla seduta la trovo una cosa inopportuna. Ripeto: rinnovo le scuse della Camera alla giornalista».
- Spadoni ha tenuto a rimarcare, in un colloquio con l’Adnkronos: «La Camera è un luogo dove l'abbigliamento deve essere adeguato. Spesso parlando anche con le colleghe faccio presente questa cosa. Ma, a parte la giacca, non esiste nel regolamento della Camera un dress code per i giornalisti. Esiste un dress code per chi viene a vedere le assemblee, ma ieri è stato commesso un errore».
- D’altronde non esiste a Montecitorio alcun articolo del regolamento, o comma, che imponga alle donne il dress code. Gli uomini, invece, sono obbligati a indossare la giacca; al Senato anche la cravatta. I commessi presenti all’entrata delle due camere si occupano di valutare la congruità del vestiario maschile. Nel caso non corrisponda alle norme previste gli viene negato l’accesso, senza eccezioni. Le donne, giornaliste, deputate o funzionarie che siano, non hanno invece il dovere di portare un abbigliamento specifico.
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