Gli accertamenti richiesti dai familiari hanno confermato i loro sospetti: il giornalista non aveva metastasi al cervello. Ma non si può escludere del tutto che siano scomparse grazie alla chemioterapia. I due medici che lo hanno avuto in cura sono già indagati dalla procura di Roma
I medici legali hanno diffuso gli esiti dell’autopsia sul giornalista Andrea Purgatori, morto il 19 luglio. Dagli accertamenti emerge che nel cervello di Purgatori non erano presenti metastasi, come appunto sospettava la famiglia del giornalista. Tuttavia, il risultato non esclude del tutto che le presunte metastasi possano essere scomparse dopo le cure massicce a base di chemioterapia a cui era stato sottoposto il giornalista.
I due medici della clinica romana Pio XI, Gianfranco Gualdi e Claudio Di Biasi, che hanno avuto in cura Purgatori, avevano diagnosticato un tumore ai polmoni in stadio avanzato con metastasi anche al cervello, da curare con radioterapia ad alto dosaggio. I due figurano già nella lista degli indagati per responsabilità colposa per morte in ambito sanitario nel fascicolo aperto dalla Procura di Roma su esposto della famiglia.
Ma adesso è probabile che i pubblici ministeri richiedano un incidente probatorio, cioè una procedura che cristallizzi sia l’autopsia sia i referti iniziali, specialmente le lastre sulla base delle quali sono state diagnosticate le metastasi al cervello.
Intanto la famiglia ha fatto sapere, attraverso i legali di fiducia, di «confidare nell’operato della magistratura, con l’unico intento di far accertare la verità degli eventi e le eventuali responsabilità».
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