- Il musicista di Propaganda Live aveva detto che una rider del suo ristorante, da lui definita «pazza incattivita», lo aveva «tradito» e denunciato alla Finanza. La ragazza è stata invece fermata dalla Gdf di notte per un controllo anti-Covid, ed è stata costretta a dire ai militari dove lavorava.
- La dipendente di Angelini lavorava in nero da mesi. La multa comminata (15mila euro) era salata perché il cantautore si è rifiutato, almeno finora, di assumerla. In quel caso pagherebbe la metà.
- Sentito da Domani, Angelini conferma tutto e si scusa: «Ho avuto la sensazione di essere stato denunciato, ma anche questo è stato un errore. Assumerò la ragazza. Propaganda? «Li ho messi in cattiva luce... con tutti i servizi di Zoro….e poi c’è un coglione che assume in nero».
Adesso Roberto Angelini, musicista del cast del programma tv Propaganda Live, parlando con Domani, si scusa con tutti: «Ho sbagliato a scrivere quel post, mi scuserò anche con lei, personalmente. Devo mettere in regola la rider, chi fa le consegne. Meglio che suono la chitarra e basta. Lascio l’amministrazione del ristorante. Propaganda e Zoro? Mi dispiace anche per loro, sono un coglione che assume in nero».
Solo giovedì scorso aveva dato della «pazza incattivita dalla vita» a una ragazza che aveva assunto per fare le consegne nel suo ristorante di sushi a Roma. In nero. Nello stesso post aveva scritto l’artista, lo aveva «tradito» e «denunciato», costringendolo a pagare una multa di 15mila euro.
Una balla. Come appurato da Domani, la ragazza non ha tradito nessuno: semplicemente la Guardia di Finanza, dopo averla fermata di notte per un normale controllo mentre consegnava sushi, aveva fatto un autonomo accertamento (anche attraverso accessi all’Inps), scoprendo che la rider lavorava in nero da mesi per Angelini.
Il post
Partiamo dal principio. Giovedì scorso è comparso sulla pagina Facebook del musicista un lungo post con una sua foto con gli occhi lucidi: «Non sono per la multa, ma per il tradimento ricevuto da una presunta amica che ha mangiato e dormito a casa mia. Che mi confidò che aveva bisogno di soldi e io pensai bene di aiutarla».
Questa, esordiva, «non è la faccia del musicista che siete abituati a conoscere. Questa è la faccia di un ristoratore (si, ho un ristorante) che ha appena scoperto di essere stato denunciato da un’“amica” alla guardia di finanza», un’amica, che, si scopre dal suo post, lavorava per lui senza essere stata messa in regola e poi, scrive, «15 mila euro di multa per lavoro in nero. A me... Che ho avuto sempre tutti in regola e non essendo del mestiere, non avrei neanche saputo come fare» e la giustificazione: «Capisco tutto, capisco le giuste lotte per riconoscere i diritti dei rider che lavorano per grandi multinazionali del delivery, ma un piccolo imprenditore cosa avrebbe potuto fare? Mi sembrava pure di fare del bene».
Alla fine Angelini dà colpa anche allo Stato: «E poi, pensavo, se avessero agevolato le assunzioni, almeno in questo anno assurdo in cui tanti si sono dovuti inventare un lavoro volante, avrei segnato tutti quelli che sono passati a fare delle consegne, anche per un giorno. Ma non farlo e poi aspettarti al varco per purgarti è davvero “geniale”. Vabbè».
Il post che attacca la lavoratrice in nero, paradossalmente, ha ad oggi 44mila e ottocento reazioni. Di cui 5.893 “cuori” solidali. Anche cantanti famosi, scrivono i giornali, come Jovanotti, Elio, Emma Marrone, Elodie apprezzano lo sfogo di Angelini. Il cantautore The Niro, come i fan della trasmissione Propaganda, è convinto della sua buona fede: «Mi dispiace tanto Bob, ti mando un grande abbraccio» ha scritto sotto al post.
La vicenda
La verità, invece, è diversa. Più fonti autorevoli spiegano a Domani che nel mese di marzo, quando la Regione Lazio era classificata “zona rossa”, la ragazza era stata fermata da militari della Guardia di Finanza di Roma per verificare come mai fosse in giro oltre l’orario del coprifuoco.
Come d’obbligo, la rider firma l’autodichiarazione prevista da decreti e Dpcm, dove spiega «che lavorava come fattorino per la consegna a domicilio per conto di un'attività di ristorazione».
La Guardia di finanza, i giorni successivi, fa ulteriori verifiche partendo dall’autocertificazione. E scopre che la “traditrice” lavorava in nero addirittura dall'estate del 2020, ed era «pagata in contanti». Il ristorante è quello di Angelini. Dopo aver fatto ulteriori accertamenti nella banca dati dell'Inps, parte così la multa da 7.200 euro. Una sanzione “in diffida” prevista se il dipendente in nero viene poi assunto dal datore di lavoro pizzicato a commettere irregolarità. Se invece il titolare si rifiuta di regolarizzare la posizione del lavoratore in nero, si sale a 14.400 euro. La cifra denunciata dal post di Angelini che – dunque – non sembrava fino a giovedì voler assumere l’amica.
La replica di Angelini
Ora, dopo che Domani gli ha spiegato di conoscere i dettagli della vicenda, ha deciso di fare un passo indietro. Riconoscendo «tutti gli errori. Sono stato ingenuo, è colpa mia» dice Angelini al telefono. «Ho avuto la “sensazione” di essere stato denunciato, ma anche questo è stato un errore, mi scuso anche di questo».
Poi, a chi gli chiede se fosse così arrabbiato con la rider perché ha solo detto la verità durante i controlli della Finanza, dice: «No, non le avrei mai chiesto di mentire. Mi dispiace… mi dispiace…il “tradimento” è che non mi ha detto di essere stata contattata dalla Guardia di Finanza qualche giorno dopo aver avuto il controllo per strada. In un’attività con nove persone che ci conosciamo tutti, mi sarei aspettato questo». Ancora non le ha scritto: «Non l’ho sentita ma è una cosa che vorrei fare a breve… Rileggendolo a mente lucida ho messo alla gogna questa ragazza. Mi dispiace, ho proprio sbagliato. Ogni riga del mio post è sbagliata, dalla foto all’ultima parola». Adesso dice che il ristorante «lo devo fare gestire a qualcuno che non fa cazzate. Uno si sopravvaluta e pensa di poter fare tutto».
All’amica proporrà di continuare a lavorare: «Da parte mia non ci sarà alcun comportamento strano. È stata una botta nel cervello. Propaganda? Mi hanno detto “Ma perché non suoni e basta?”. Praticamente in coro. Li ho messi in cattiva luce, con tutti i servizi di Diego (noto anche come Zoro, ndr)… e poi c’è un coglione che assume in nero».
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