A gennaio 2023 affidamenti a Maticmind di Saladino, amico del ministro, per quasi 400mila euro. L’imprenditore ha lasciato una quota in mano a una fiduciaria: mistero sul reale beneficiario
«Tranquilli, sono assolutamente convinto di continuare a tenermi i privilegi da privato cittadino per tanto tempo». Il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva risposto così a Domani, nel luglio 2022, quando gli avevamo chiesto se un eventuale nomina a ministro della Difesa potesse confliggere con i suoi affari e consulenze ricevute dall’industria degli armamenti, di cui era massimo rappresentante visto il ruolo di presidente dell’Aiad, l’associazione confindustriale che riunisce le sigle più rilevanti del settore armi e aerospazio, incluse alcune società di stato.
Come Leonardo, per esempio. Crosetto, pur minimizzando il conflitto di interessi, era consapevole del rischio che correva diventando ministro, a tal punto da rassicurare che «sarebbe rimasto un privato cittadino».
10 milioni l’anno
Conflitti e inopportunità che ritroviamo nel rapporto tra lui e l’imprenditore Carmine Saladino, l’uomo che sta affittando gratuitamente da quattro mesi un attico a Roma al ministro Crosetto. Saladino, come raccontato da Domani, è un cliente importante del dicastero guidato oggi dal politico di Fratelli d’Italia.
Il suo gruppo, Maticmind, che fino a un anno fa controllava e di cui oggi detiene una quota del 15 per cento, da quando Crosetto è diventato ministro ha vinto bandi e ottenuto affidamenti diretti per 1,7 milioni di euro dal comparto pubblico della Difesa italiana. Questo solo dall’ottobre del 2022, mese della nomina del politico piemontese.
La Maticmind ha venduto i suoi servizi a Poste Italiane, Terna, Banca d’Italia e tanti altri enti pubblici. È anche molto forte nel settore difesa. I suoi clienti principali sono stati negli ultimi anni la Polizia, i Carabinieri, la Marina militare. Maticmind ha vinto molte commesse, per lo più in affidamento diretto o in procedura negoziata, quasi mai partecipando a una gara aperta.
I dati analizzati da Domani raccontano che, dal 2013 al 2023, il gruppo di Saladino, sia in proprio che in raggruppamento con altre imprese, ha preso appalti dal comparto della Difesa italiana per 85,2 milioni di euro. Quasi 10 milioni all’anno.
L’ultimo appalto, da 1 milione, è arrivato dal Comando generale dei carabinieri. Maticmind è stata scelta insieme ad altre tre aziende per fornire, dal 2023 al 2025, «servizio di assistenza sistematica e manutenzione» dei «sistemi anti-intrusione». Anche in questo caso l’affidamento è stato diretto. Niente gara anche per gli altri appalti presi da quando Crosetto è ministro. Marina militare, Aeronautica militare, stato maggiore della Difesa, commando C4 difesa. Tutti lavori affidati in via diretta o con «procedura negoziata per affidamento sotto soglia».
Come per esempio la commessa ricevuta senza gara dalla Marina militare con inizio contratto il primo gennaio 2023, valore dell’affidamento 139mila euro per «assistenza sistemistica». Nello stesso periodo Maticmind ha avuto altri due appalti «in procedura negoziata» sempre dalla Marina, per un totale di quasi 300mila euro in partecipazione con altre aziende.
La fiduciaria anonima
Saladino e Crosetto si conoscono da anni. Quando non rivestiva incarichi politici, e faceva il consulente per le imprese italiane, il ministro era presidente di Aiad. La crescita vertiginosa di Maticmind è coincisa con la vendita del controllo azionario da parte di Saladino. Anche in questo caso c’è di mezzo lo stato.
L’imprenditore, infatti, ha venduto la maggioranza delle sue quote al fondo Cvc (70 per cento) e a Cassa depositi e prestiti (15 per cento). Il resto delle azioni è rimasto a lui. Poi c’è l’aspetto più misterioso della vicenda: la piccola quota tenuta segreta. Saladino è infatti titolare del 14,3 per cento del gruppo, mentre lo 0,7 per cento è schermato dalla Cordusio Fiduciaria, una società italiana che offre servizi fiduciari per soggetti terzi garantendo l’anonimato dei reali beneficiari.
Di chi è quello 0,7 per cento? Saladino, contattato, ha detto di «non volerci più parlare». Una sua risposta avrebbe aiutato a dissolvere il giallo su una società che lavora con la parte più sensibile del settore pubblico, cioè il comparto sicurezza.
L’espansione della Maticmind, dopo l’ingresso dello Stato italiano e del fondo Cvc, ha incrementato ulteriormente il rapporto tra il gruppo e la pubblica amministrazione italiana. Tra le varie società comprate c’è infatti la Sio Spa, una società di Cantù specializzata in intercettazioni. Tra i suoi clienti, le forze di polizia e le procure.
Nel novembre 2022 subentra ufficialmente Maticmind e Saladino viene nominato presidente del consiglio di amministrazione di Sio. Qui ancora una volta si incrociano i destini di Crosetto e dell’amico Saladino. Nel 2021 sul conto corrente di Crosetto arriva un pagamento di 124.800 mila euro. L’azienda che lo invia è la Sio. Ai tempi del bonifico, due anni fa, il fondatore di Fratelli d’Italia era solo un consulente aziendale.
Con tanto di società intestata, la Csc & Partners, specializzata in «lobbying», si legge nell’atto costitutivo. Tra il 2021 e il 2022 ha incassato quasi 700mila euro. I nomi dei clienti? Non li ha mai voluti rivelare. La Csc è stata chiusa dopo la nomina a ministro e le polemiche per i compensi ricevuti dai colossi degli armamenti. Crosetto ha detto di non voler più rispondere alle nostre domande poste anche sull’eventuale ruolo avuto nelle acquisizioni concluse da Maticmind, la società dell’amico nonché locatore della sua dimora.
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