È finito in manette negli Emirati Arabi. Dopo Matteo Messina Denaro, era lui il latitante italiano più pericoloso secondo le autorità italiane. Con i soldi guadagnati con la droga ha acquistato due dipinti di Van Gogh, rubati in Olanda nel 2002, e ritrovati solo nel 2016, nascosti nella sua vecchia villa di Castellammare di Stabia
Raffaele Imperiale è stato arrestato a Dubai. Il boss che gestiva le rotte dei grandi traffici di cocaina tra il Sud America e i porti olandese e belga di Rotterdam e Anversa, è finito in manette nella capitale degli Emirati Arabi.
L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli, condotta dal Gico e dalla Squadra Mobile partenopea, con il supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato. A darne notizia prima dell’annuncio ufficiale è stato però il quotidiano olandese De Telegraaf.
Secondo solo a Messina Denaro
Imperiale dal 2016 era in cima alla lista dei latitanti più pericolosi ricercati dal nostro paese: sopra di lui solo il boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. Ha una condanna di 5 anni e 10 mesi, non ancora definitiva, per traffico internazionale di cocaina da scontare in Italia e per questo motivo si era rifugiato a Dubai.
Ma era ricercato dagli investigatori di mezza Europa: il suo nome spunta anche in alcuni messaggi recuperati dalla polizia olandese nelle indagini sull’omicidio del reporter Peter R de Vries, morto il 15 luglio scorso dopo un agguato ad Amsterdam. Imperiale era in contatto con uno degli uomini del commando che ha ucciso il giornalista.
La storia del boss
Nato a Castellammare di Stabia 47 anni fa, Imperiale ha costruito negli anni una rete internazionale di trafficanti di droga, in particolare di cocaina sudamericana.
L’attività di brokeraggio e il rapporto d’affari con la camorra sono stati cristallizzati nei primi anni 2000: Imperiale era in contatto con il clan Di Lauro e l’Alleanza di Secondigliano. Soprattutto il rapporto con i Di Lauro si è fatto sempre più solido con il passare degli anni, resistendo anche alle divisioni del clan.
Non è la prima volta che l’organizzazione di Imperiale finisce nel mirino degli investigatori: il 20 settembre 2013 ha subito il sequestro di 1.330 kg di cocaina a Parigi. In quella occasione è stato arrestato il braccio destro di Imperiale, Vincenzo Aprea, che gestiva l’importazione di cocaina dal Venezuela alla Francia.
Imperiale non disdegnava la bella vita. Con i soldi guadagnati con la droga ha acquistato due dipinti di Van Gogh, rubati in Olanda nel 2002, e ritrovati solo nel 2016, nascosti nella sua vecchia villa di Castellamare di Stabia.
Nel 2018 la prima condanna, per traffico internazionale di stupefacenti: sono 18 gli anni di carcere che deve scontare secondo i giudici di primo grado, poi ridotti a 5 anni e 10 mesi nel 2021.
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