Il fondatore e amministratore delegato della società di messaggistica Telegram, Pavel Durov, è stato fermato ieri a Parigi, dove era atterrato con il suo aereo personale. L’uomo, 39 anni, era appena arrivato dall’Azerbaigian. Secondo le autorità francesi, Durov sarebbe complice del traffico di droga, dei reati contro i minori e delle frodi a causa del mancato controllo del funzionamento di Telegram, che ha circa 900 milioni di utenti nel mondo.

Non è un mistero che l’applicazione sia sfruttata per attività illegali di qualsiasi tipo, diventando anche lo strumento preferito dalle organizzazioni terroristiche. Per questo la giustizia francese ha pensato di mettere sotto accusa chi gestisce i software.

Durov in detenzione provvisoria

Il mandato era stato emesso solo per il territorio francese. L’imprenditore dovrebbe essere portato davanti a un giudice istruttore per valutare la sua posizione prima dell’eventuale rinvio a giudizio.

L’obiettivo degli inquirenti sarebbe quello di dissuadere i criminali dall’uso Telegram per i traffici illeciti. Inoltre, l’arresto di Durov servirebbe a convincere gli altri Paesi europei per affinare gli strumenti di contrasto alla diffusione dei contenuti che riconducono ad attività illegali.

Per ora Durov «verrà sicuramente messo in detenzione provvisoria», stando a quanto riferito dai media locali. Il magnate ha cittadinanza francese dopo che nel 2014 ha lasciato la Russia: il governo di Mosca avrebbe chiesto di fornire dati e informazioni sugli utenti di Telegram nell’ambito del conflitto nel Donbass. Durov ha un patrimonio netto stimato in circa 15 miliardi di dollari.

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