- Lo scorso 31 maggio diversi esponenti dell’opposizione hanno chiesto le dimissioni dell’assessore alle Attività produttive e del Turismo Sergio Emidio Bini sostenendo un caso di conflitto di interessi.
- Tra le varie interrogazioni presentate in Consiglio regionale c’è stata quella di Massimo Moretuzzo, esponente del Patto per l’autonomia e candidato presidente del centrosinistra alle elezioni vinte dal governatore Massimiliano Fedriga lo scorso aprile, il quale ha chiesto a Bini quale sia il suo ruolo nella società Euro&Promos Spa di cui è maggiore azionista con il 40 per cento delle quote.
- L’interrogazione è arrivata dopo un articolo scritto da Domani sugli interessi imprenditoriali in regione dell’assessore.
Nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l’aria è tesa. Lo scorso 31 maggio diversi esponenti dell’opposizione hanno chiesto le dimissioni dell’assessore alle Attività produttive e del Turismo Sergio Emidio Bini sostenendo un caso di conflitto di interessi.
Tra le varie interrogazioni presentate in Consiglio regionale c’è stata quella di Massimo Moretuzzo, esponente del Patto per l’autonomia e candidato presidente del centrosinistra alle elezioni vinte dal governatore Massimiliano Fedriga lo scorso aprile, il quale ha chiesto a Bini quale sia il suo ruolo nella società Euro&Promos Spa di cui è maggiore azionista con il 40 per cento delle quote.
L’interrogazione è arrivata dopo un articolo scritto da Domani sugli interessi imprenditoriali in regione dell’assessore. L’azienda Euro&Promos e le cooperative a lei riconducibili hanno vinto diversi appalti pubblici in Friuli Venezia Giulia sia di carattere regionale che comunale per importi complessivi di decine di milioni di euro.
Inoltre, uno dei più importanti azionisti della Spa è Alberto Sbuelz, presidente di Udine mercati, la società del mercato ortofrutticolo di Udine. Lo scorso 30 gennaio, Bini ha presentato il piano di ampliamento del mercato insieme al suo socio in affari. Un progetto dal valore di 22 milioni di euro finanziato con i soldi del Pnrr di comune e regione.
«È palese il conflitto di interessi con il suo ruolo di assessore rispetto agli appalti che Euro&Promos Spa si è aggiudicata, come quelli vinti nel Comune di Trieste per oltre 35 milioni di euro, tra i quali quello per la vigilanza museale con gli operatori pagati appena 3,68 euro l’ora», ha detto Moretuzzo. «In questa vicenda c’è anche una responsabilità del presidente Fedriga che ci auguriamo tolga subito le deleghe a Bini qualora quest’ultimo non rassegnasse le dimissioni».
La vicenda Microcredito Fvg
Dopo l’articolo di Domani, sulla stampa locale è stata pubblicata un’altra inchiesta che vede coinvolto in primo piano l’assessore fedele di Fedriga.
Nel maggio del 2022, Bini avrebbe acquistato per una cifra complessiva di 750 mila euro tre beni immobili situati a Trieste da Mediocredito Fvg, che in quel periodo era partecipata dalla regione al 47 per cento prima di essere stata ceduta al gruppo privato Iccrea nel settembre dello stesso anno. All’epoca dei fatti Bini era già assessore ed è subentrato a un leasing pagando gli immobili a un prezzo di mercato conveniente, un affare ottimo se si considera che quell’offerta di vendita non è stata annunciata pubblicamente.
Bini ha smentito che le informazioni sull’affare siano arrivate dall’interno della banca friulana e ha specificato alla stampa locale di aver «chiuso il patto immobiliare tra il precedente proprietario e Mediocredito Fvg con l’acquisto diretto, versando cioè la cifra complessiva e chiudendo quindi il leasing che era stato stipulato». Alle critiche Bini ha replicato di aver agito «nel rispetto della legge e della trasparenza». Ulteriori domande sul caso della vendita emergono dalle conoscenze dello stesso assessore regionale. Nel 2018 come presidente di Microcredito Fvg è stato nominato Alfredo Antonini, docente di diritto dei trasporti e padre di Irma Giovanna, moglie dell’attuale ad di Euro&Promos Alberto Tavano Colussi.
Antonini si è dimesso dopo pochi mesi dall’incarico, ma per il capogruppo regionale del Partito democratico, Diego Moretti, alcune questioni sono poco chiare: «Come faceva l’assessore, se Mediocredito non ha emesso un pubblico avviso di vendita, a essere a conoscenza del fatto che la banca dovesse chiudere un leasing deteriorato sulle tre unità immobiliari che poi ha acquistato? L’ha saputo solo dall’agenzia immobiliare che ha partecipato al rogito, come da Bini dichiarato?». E ancora: «perché Mediocredito, i cui vertici sono stati indicati e nominati dalla giunta Fedriga e dall’assessore Bini non ha emesso tale pubblico avviso?».
L’opposizione chiede al governatore Fedriga di prendere provvedimenti per questioni di opportunità politica. Per ora, dal leader leghista filtra silenzio, in attesa che si calmino le acque.
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