I lavoratori Atm, la partecipata che gestisce il trasporto pubblico a Milano, hanno deciso di scioperare oggi 11 ottobre dalle 8.45 alle 15 per manifestare il loro disagio di fronte a quella che reputano una protezione troppo scarsa contro le aggressioni violente a cui sono esposti. La scelta di incrociare le braccia, sostenuta dalla maggior parte delle sigle sindacali di categoria – Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Autoferrotranvieri e Orsa – , comporterà rallentamenti e cancellazioni.

I dipendenti in sciopero si rivolgono non tanto contro i vertici aziendali quanto contro quelli cittadini, colpevoli dal loro punto di vista di non saperli difendere. In pochi giorni si sono contate sei aggressioni contro gli addetti al trasporto, l’ultima qualche  notte fa a Cascina Gobba, dove due lavoratori sono stati feriti a calci e pugni. Il 22enne, che li avrebbe anche morsi, stava già infastidendo i passeggeri in banchina. 

Le motivazioni

«Ora basta, non è più tempo solo di parole e buoni propositi» si legge in una nota di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cosal, Ugl e Orsa. «Chiediamo un intervento concreto e sinergico che coinvolga il legislatore, le istituzioni e il Gruppo Atm a tutela della sicurezza e dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori. Anche gli utenti cominciano a considerare il mezzo pubblico un trasporto non più sicuro soprattutto per gli episodi di violenza e aggressione che si verificano ad opera della microcriminalità a bordo dei mezzi».

Secondo quanto scrivono i sindacati, i dipendenti non si sentono più sicuri. «Si va a lavorare con la paura di chi sa di essere solo ad affrontare i mille imprevisti e le inevitabili conseguenze, senza alcuna protezione, se non quella di usare il buon senso per tutelare la propria incolumità per tornare a casa sani e salvi». 

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