- In Calabria ci sono i vecchi capibastone come i Macrì, i Tripodo e i Piromalli. Alcuni di loro, alla fine degli Anni Settanta, vengono scalzati dalle nuove leve, i giovani boss che vogliono trafficare con la coca. E tra i protagonisti dell'ascesa criminale delle 'ndrine c'è Pasquale Condello.
- Condello appartiene al clan dei De Stefano. È un killer efficientissimo durante la prima guerra di 'Ndrangheta. Poi, durante la seconda, affina le sue capacità organizzative e si trasforma in uno stratega vincente fino a diventare il numero uno.
- Da oggi e per una settimana pubblicheremo nel nostro Blog alcuni stralci del libro “Il Supremo. Ascesa e caduta di un comandante del male” (Edizioni Piemme, 2021), del giornalista del Corriere della Sera Andrea Galli e dell'ufficiale dell'Arma dei carabinieri Giuseppe Lumia.
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. In questa serie, parliamo di Pasquale Condello, killer efficientissimo durante la prima e la seconda guerra di 'Ndrangheta e che ha ispirato il libro “Il Supremo. Ascesa e caduta di un comandante del male”, di Andrea Galli e Giuseppe Lumia.
Affari sporchi e guerre tra clan, vecchi dissapori tra famiglie che diventano interminabili faide. E il sangue che inonda le strade dei piccoli paesini e delle città della Calabria, lì dove nasce la 'Ndrangheta. Africo, Platì, San Luca, la Piana di Gioia Tauro, Reggio. E poi la droga, gli appalti pubblici, le amicizie.
Storie di potere e di morte, che affondano le radici nell’antica leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, i tre cavalieri spagnoli sbarcati nell'isola di Favignana, che nel Bel Paese creeranno Cosa Nostra, 'Ndrangheta e Camorra. Un mito che, nonostante i secoli passati, sempre ritorna e unisce le odierne “connection criminali”. Con nomi e volti ben precisi.
In Calabria ci sono i vecchi capibastone come i Macrì, i Tripodo e i Piromalli. Alcuni di loro, alla fine degli Anni Settanta, vengono scalzati dalle nuove leve, i giovani boss che vogliono trafficare con la coca. E tra i protagonisti dell'ascesa criminale delle 'ndrine c'è Pasquale Condello. Cresciuto ad Archi, antico quartiere di Reggio Calabria che affaccia sullo Stretto, Condello diviene fidato scudiero del potente clan dei De Stefano. È un killer efficientissimo durante la prima guerra di 'Ndrangheta. Poi, durante la seconda, affina le sue capacità organizzative e si trasforma in uno stratega vincente fino a diventare il numero uno: il Supremo. Dal contrabbando di sigarette all’esplosione del narcotraffico su scala internazionale, passando per le contiguità con le sfere corrotte dell’imprenditoria, della politica e della massoneria deviata. E' lo scenario nel quale c'è l’irresistibile ascesa di Pasquale Condello. Trent'anni di misteri, trent'anni di delitti.
Da oggi e per una settimana pubblicheremo nel nostro Blog alcuni stralci del libro “Il Supremo. Ascesa e caduta di un comandante del male” (Edizioni Piemme, 2021), del giornalista del Corriere della Sera Andrea Galli e dell'ufficiale dell'Arma dei carabinieri Giuseppe Lumia, un ufficiale dei reparti speciali che ha investigato sulle mafie tra Milano, Roma, Reggio e Palermo. Gli autori raccontano la genesi di un regno del male in cui, tra innovazione e tradizione, il denaro si confonde con la morte. Un mosaico storico, antropologico e sociale che ricostruisce alcune vicende più tenebrose della 'Ndrangheta.
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