La storia di Messina Denaro è prima di tutto un affare di famiglia. Ma è soprattutto un sistema di potere, che resiste a retate e centinaia di arresti, cementato dalle relazioni con politici, imprenditoria, servitori infedeli dello stato. Perché una latitanza così lunga è impossibile da reggere senza appoggi, connivenze e soldi, montagne di soldi...
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni, a cura dell’associazione Cosa vostra. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata a Trame, festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme, con 15 articoli sui temi al centro degli incontri del Festival.
Nessuno conosce il volto che ha oggi, è come un fantasma. Forze dell’ordine, procure e servizi segreti lavorano solo su un’ipotesi, un identikit generato al computer. È uno dei dieci criminali più ricercati al mondo, erede di Totò Riina e Bernardo Provenzano e protagonista di alcune delle stragi più sanguinose d’Italia: è il superlatitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro.
La storia di Messina Denaro è prima di tutto un affare di famiglia.
Ma è soprattutto un sistema di potere, che resiste a retate e centinaia di arresti, cementato dalle relazioni con politici, imprenditoria, servitori infedeli dello stato. Perché una latitanza così lunga è impossibile da reggere senza appoggi, connivenze e soldi, montagne di soldi.
Messina Denaro ha molti soprannomi: “L’invisibile”, “Diabolik”, “lo Zio”.
Abbiamo voluto raccontare il potere criminale senza cedere alla debole, ma funzionale costruzione del mito dell'imprendibile. Con un documentario abbiamo voluto raccontare quel sistema mafioso e di relazioni parlando con chi lo ha conosciuto, è stato sospettato di averlo finanziato, con chi ha avuto in casa un complice di sangue di Messina Denaro. Un'inchiesta che aveva necessità di un punto di osservazione diverso, di un attraversamento originale in quella realtà. Abbiamo scelto di raccontare il potere attraverso gli imprenditori incontrando amici, nemici e complici veri o presunti del boss.
«Ci vorrebbe dieci, cento Messina Denaro», dice un amico del latitante. Circola anche altrove l'idea che con la mafia si lavorava, con l'antimafia si chiudono i locali. Idea che compromette il rapporto fiduciario tra comunità e istituzioni. Prima di andare a Viareggio per l'ultima parte della nostra inchiesta, in Toscana Messina Denaro aveva un buon ritrovo, abbiamo voluto raccontare le storie dei familiari delle vittime delle stragi sul continente nell'anno 1993. Ripetere quei nomi, quelli delle vittime, ascoltare le storie di chi ha visto e c'era è doveroso per spiegare chi è stato ed è il latitante ancora imprendibile.
© Riproduzione riservata