«Abbiamo fatto un passo avanti sui cinque pilastri chiave del Patto sulla migrazione e l’asilo. La strada per arrivare a questo punto è stata lunga. Ma ce l'abbiamo fatta. L'Europa sta finalmente ottenendo risultati in materia di migrazione», ha scritto il vicepresidente Schinas
Dopo due giorni di intensi negoziati il Consiglio e il Parlamento Ue hanno raggiunto un accordo sui cinque pilastri principali del Patto sui migranti e l’asilo. Lo ha annunciato questa mattina il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas.
I 27 paesi membri hanno raggiunto l’accordo su tutte le fasi che riguardano la gestione dell’asilo e della migrazione: dallo screening dei migranti irregolari al loro arrivo nell’Ue, al rilevamento dei dati biometrici, alle procedure per presentare e gestire le domande di asilo, alle norme che determinano quale paese membro è responsabile della gestione di una domanda di asilo.
I colegislatori si sono impegnati ad adottare la riforma delle norme europee in materia di migrazione e asilo prima delle elezioni europee del 2024.
Cosa prevede il Patto
Il patto prevede un meccanismo di solidarietà obbligatoria tra gli stati membri per gestire eventuali situazioni di crisi. Nel caso in cui un paese dell’Ue sia riconosciuto sotto pressione migratoria, gli altri possono scegliere tra la ricollocazione dei richiedenti asilo sul proprio territorio o il versamento di contributi finanziari.
Sono previsti anche norme che riguardano la strumentalizzazione dei migranti, ovvero delle deroghe temporanee alle procedure di asilo standard nel momento in cui sia ritenuto che i migranti vengano utilizzati da paesi terzi o da attori non statali ostili per destabilizzare l’Ue.
Sono stati accorciati anche i tempi per il trattamento delle richieste di asilo – fino a sei mesi per una prima decisione –, con limiti più brevi per le richieste manifestamente infondate o inammissibili e alle frontiere dell’Ue. Questo perché è stata stabilita una procedura comune per concedere e revocare la protezione internazionale che sostituisce diverse procedure nazionali.
Secondo il nuovo regolamento sullo «screening» le persone che non soddisfano le condizioni per entrare nella Ue saranno soggette a una procedura di verifica pre-ingresso comprendente l’identificazione, la raccolta di dati biometrici e controlli sanitari e di sicurezza, per un massimo di sette giorni. La raccolta dati sarà eseguita su tutte le persone, anche i bambini dai 6 anni in su.
Il testo determina nuovi criteri in base ai quali uno stato membro è responsabile dell’esame delle domande di protezione internazionale. Infine, la riforma di Eurodac mira a identificare in modo più efficace quelli che arrivano nel territorio dell’Ue, aggiungendo alle impronte digitali le immagini del volto, anche per i bambini a partire dai sei anni.
Reazioni dall’Italia
«Abbiamo riportato al centro dell'agenda europea il tema migratorio e grazie alla capacità di trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà siamo riusciti a portare avanti e concludere un negoziato che era fermo da anni. L'approvazione del Patto è un grande successo per l'Europa e per l'Italia che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani», ha detto il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi.
Reazioni europee
«Abbiamo fatto un passo avanti sui cinque pilastri chiave del Patto sulla migrazione e l’asilo. La strada per arrivare a questo punto è stata lunga. Ma ce l'abbiamo fatta. L'Europa sta finalmente ottenendo risultati in materia di migrazione», ha scritto il vicepresidente Schinas.
«Il 20 dicembre 2023 passerà alla storia. Il giorno in cui l'Ue ha raggiunto un accordo fondamentale su una nuova serie di regole per gestire la migrazione e l'asilo. Ancora una volta l’Europa ha sfidato le previsioni. Sono molto orgogliosa del fatto che con il Patto per la migrazione e l'asilo abbiamo ottenuto risultati e fornito soluzioni», ha detto la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola.
Soddisfazione anche dal leader dei popolari europei Manfred Weber: «L’accordo è una pietra miliare per riprendere il controllo delle frontiere esterne dell'Ue. Con questa riforma possiamo ridurre la pressione migratoria sull’Europa con un migliore screening degli arrivi irregolari e una maggiore solidarietà con paesi come la Grecia, l'Italia e la Spagna».
«Finalmente abbiamo un accordo sul Patto sulla migrazione. È stata una strada difficile, ma grazie ai socialisti e democratici siamo riusciti a raggiungere un accordo che non si concentra solo sulla protezione delle frontiere, ma contiene anche solidarietà con i rifugiati e tra Stati membri e sostiene il diritto di asilo», ha scritto su X la presidente del Gruppo dei socialisti e democratici (S&d) al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez.
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