È stato appena nominato commissario per la sanità in Calabria, ma è ancora sotto inchiesta a Catania per concorso in turbativa. Lo confermano a Domani fonti della procura di Catania. L’ex rettore della Sapienza è stato anche interrogato dopo la notifica della conclusione indagine, adesso la procura deve decidere se archiviare la sua posizione
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Il nuovo commissario per la sanità calabrese Eugenio Gaudio è ancora indagato a Catania nell’ambito dell’inchiesta sull’università. Gaudio aveva ricevuto l’avviso di conclusione indagine e subito dopo era stato interrogato. La sua versione dei fatti sull’accusa che gli contestano i magistrati ha convinto questi ultimi, spiegano fonti della procura.
La maledizione dei commissari alla sanità in Calabria continua. Il governo e il ministro competente, Roberto Speranza, sono riusciti in meno di dieci giorni a sbagliarne due, ma anche la terza nomina presenta una criticità.
Dopo l’addio del generale Saverio Cotticelli, le dimissioni di Giuseppe Zuccatelli, il governo ha nominato un indagato: Gaudio, rettore uscente dell’università La Sapienza di Roma. Sarà affiancato, nel ruolo di supporto, da Gino Strada, fondatore di Emergency.
L’indagine sui concorsi universitari
L’inchiesta nella quale è coinvolto Gaudio è quella relativa ai concorsi truccati. Nel 2019 l’indagine della Procura di Catania, guidata da Carmelo Zuccaro, ha travolto il mondo universitario etneo, coinvolgendo 66 persone, per alcune sono scattate le misure cautelari.
In questa indagine Gaudio è indagato per alcune telefonate nelle quali parlavano di lui, il reato è il concorso in turbativa. Precisiamo che per la sua posizione è arrivato l’avviso delle conclusioni delle indagini, Gaudio si è fatto interrogare e, spiegano fonti autorevoli, la sua difesa ha fatto riflettere gli inquirenti che al momento propendono per una richiesta di archiviazione nei suoi confronti. Anche il suo avvocato difensore ha dichiarato di avere «buoni motivi per ritenere imminente l’archiviazione».
Tuttavia ancora non è stata fatta e deve comunque passare al vaglio di un giudice, che dovrà condividere o meno l’eventuale richiesta di archiviazione della procura di Catania.
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