Un nuovo Coronavirus si abbatte sul calcio. Fatto di rivelazioni, di allusioni che automaticamente assumono lo statuto di verità, di gogne pubbliche ma senza certezza che vi siano violazioni di regole. E al centro di tutto ciò si ritrova Fabrizio Corona, il personaggio più borderline che la vita pubblica italiana dell’ultimo ventennio abbia conosciuto
Un nuovo Coronavirus si abbatte sul calcio. Fatto di rivelazioni, di allusioni che automaticamente assumono lo statuto di verità, di gogne pubbliche ma senza certezza che vi siano violazioni di regole. E al centro di tutto ciò si ritrova Fabrizio Corona, il personaggio più borderline che la vita pubblica italiana dell’ultimo ventennio abbia conosciuto.
In termini antropologici il suo profilo è un caso di studio, la dimostrazione di come un innegabile talento per la scena mediatica permetta anche a figure pubbliche discutibili di conquistare il centro dell’attenzione ogni volta che decidano. In questi giorni Corona ha puntato il mondo del calcio, andando a toccare una ferita storica e mai guarita: il rapporto col mondo delle scommesse.
Un elemento della cattiva coscienza nazionale pallonara che trova una linea di continuità fra l’immagine delle gazzelle della polizia ferme sulla pista d’atletica dello stadio Olimpico il 23 marzo del 1980, e quella dei poliziotti che si recano a Coverciano il 12 ottobre 2023.
Fra un episodio e l’altro sono trascorsi oltre quarant’anni durante i quali il mondo è cambiato profondamente, ma senza che la relazione pericolosa fra calcio e gioco d’azzardo sia stata debellata. Anzi, la legalizzazione delle scommesse sportive ha avuto l’effetto di peggiorare la situazione e estendere a dismisura la palude.
Ti raddrizzo lo share
In questa palude Corona si muove a suo agio. Rivela nomi e circostanze in parte vere e in parte da verificare, aggiunge di tenere nel cassetto ancora molte informazioni. Ma intanto ha ottenuto di essere di nuovo al centro dell’attenzione. Soltanto il tempo potrà dire quanta verità e quanto sensazionalismo vi fosse nel suo agire. E quanti calciatori si ritroveranno indicati con ragione o scaraventati cinicamente nel tritacarne senza giustificabili motivi.
Per il momento i giocatori chiamati in causa sono quattro, tutti giovani: Nicolò Fagioli della Juventus, Nicolò Zaniolo dell’Aston Villa, Sandro Tonali del Newcastle United e Nicola Zalewski della Roma. Altri seguiranno, ma quanti non si sa. Corona manda a dire che si tratta di dieci calciatori e che sarebbero coinvolti anche «5-6 procuratori».
La sua fonte sarebbe «un ex calciatore dell’Inter di Mourinho, amico intimo di Mario Balotelli», che poi a Roma avrebbe aperto una bisca clandestina. E in queste ore che vedono le voci rincorrersi, si viene a sapere che i nomi potrebbero essere fatti nella serata di martedì, durante il programma Rai Avanti popolo condotto da Nunzia Di Girolamo, dopo la conclusione di Inghilterra-Italia.
«Andrò a fare il 15 per cento di share» annuncia Corona, che si propone come il salvatore di un programma capace di totalizzare soltanto il 3,6 per cento nella prima puntata. Il suo stile sarà discutibile, ma quanto a sintonia con leggi dello spettacolo è sempre ferratissimo.
Dillinger (non) è morto
Il volano di questa operazione presentata come inchiesta giornalistica è il sito web Dillinger News, la cui missione dichiarata è contendere a Dagospia il primato del settore “news e gossip”.
Nella testata campeggia lo slogan “Un siluro al giorno”, che poi sarebbe anche il ritmo annunciato da Corona per dispensare le sue rivelazioni. Invero l’appuntamento di ieri è andato deserto. Si era diffusa la notizia che nuovi nomi sarebbero stati rivelati alle 16 e invece a quell’ora è stato pubblicato un articolo del direttore della testata, Luca Arnau, in cui veniva fatto il punto sulle rivelazioni effettuate fin qui per ribadire la loro bontà e lamentare l’atteggiamento snobistico delle testate giornalistiche tradizionali.
Per quanto ci riguarda, ci limitiamo a giudicare i fatti. Fagioli ha ammesso le colpe e adesso starebbe cercando un patteggiamento con la Figc. Zaniolo e Tonali avrebbero ammesso di frequentare siti di scommesse illegali ma di averlo fatto per giocare a poker e Blackjack, non per scommettere sul calcio. Inoltre Tonali avrebbe ammesso la ludopatia, ciò che conferma il quadro psicologico ma di per sé non costituisce reato.
L’eventuale indagine di polizia chiarirà le responsabilità dei due. L’ex paparazzo ha coinvolto nelle rivelazioni anche la madre di Zaniolo, Francesca Costa, che a suo dire sarebbe stata al corrente del vizio del figlio.
Quanto a Zalewski, nega di avere scommesso e potrebbe querelare. Anche in questo caso, l’eventuale indagine chiarirà. Riguardo al calciatore italo-polacco della Roma c’è l’indiscrezione di una sua partecipazione a una chat con altri calciatori sul tema delle scommesse. E ciò, nell’articolo pubblicato ieri da Arnau, sarebbe altro indizio a suffragio della tesi. Indizio debole, pare a noi. Servirà altro.
La prossima tappa
Quante altre rivelazioni avrà da giocarsi Fabrizio Corona? Basta mettersi in attesa e vedere. La scena degli agenti di polizia giunti a Coverciano poche ore dopo la rivelazione dei nomi di Tonali e Zaniolo è stata certamente una verifica di quanto anticipato da Dillinger. Che però nel giorno in cui svelava la vicenda di Fagioli e preannunciava i nomi di “altri due calciatori” annunciava un altro fronte di ciò che viene etichettato come “inchiesta” è l’omosessualità nel calcio.
Si legge nell’articolo datato 12 ottobre: «Come mai ci sono molti calciatori gay ma quasi nessuno è pronto a fare coming out? Fabrizio Corona si prepara a scoperchiare gli altarini del mondo del pallone e a far tremare il calcio e i suoi protagonisti».
Se ne deve dedurre che, scommesse o no, il calcio sia diventato per Fabrizio Corona il nuovo terreno di caccia. E dato che bisogna attenersi al campo delle notizie, questa non lo è per niente.
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