Overbooking, cancellazioni dell’ultimo minuto, sms mai inviati e i sindaci insieme alle associazioni provano a mettere una toppa come possono. L’Agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti usata dalla regione Lombardia per gestire le prenotazioni del vaccino contro il Covid-19 dei cittadini è un continuo disservizio
Caos vaccini in Lombardia per gli over 80. In due interviste rilasciate a Repubblica, la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, e il presidente della fondazione amici del Trivulzio di Milano, Marco Zanobio, raccontano le falle del piano vaccinale lombardo.
«Il sistema informatico non funziona, fa acqua, non aria» dice Stefania Bonaldi, sindaca di Crema del Partito democratico eletta nel 2017. il suo è un gioco di parole che fa riferimento ad “Aria”, l’Agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti usata dalla regione Lombardia per gestire le prenotazioni del vaccino contro il Covid-19 dei cittadini. Nelle ultime settimane l’operato della società, voluta dall’assessore al bilancio leghista Davide Caparini, è al centro di varie polemiche politiche a causa dei continui disservizi. Secondo quanto riporta il Corriere Aria riceve dalla regione Lomobardia circa 18,5 milioni di euro per la campagna vaccinale, ma il suo operato è al di sotto delle aspettative.
«Abbiamo tanti over 80 che non hanno ricevuto né la convocazione né l’sms di scuse. Sono furiosi» racconta la sindaca che nel suo piccolo cerca di porre rimedio alle falle del sistema. «Prima confondevano i cap, poi sono cominciati gli appuntamenti a 90 anziché 150 chilometri. Poi sono spariti gli sms. C’è un baco nel sistema e bisogna metterci mano» continua Bonaldi. Tra casi di overbooking e mancate convocazioni, i sindaci rimediano chiamando i cittadini residenti nei comuni, ma il malcontento è diffuso. Le problematiche sono state denunciate anche dall’assessora al Welfare e vicepresidente della regione Lombardia, Letizia Moratti.
«Qualcuno le dica che ai vertici della regione c’è lei, non altri» ribatte la sindaca di Crema.
Dove non arrivano i servizi pubblici provano a mettere una toppa le associazioni di volontariato, come la fondazione amici del Trivulzio di Milano che ha preso in carico la vaccinazione di molti cittadini over 80. «Ci sono tanti anziani che attendono di essere vaccinati qui come nel resto d’Italia, tante persone che sono la nostra storia e che si sentono dimenticate» racconta il presidente Marco Zanobio.
La sua associazione è riuscita a vaccinare la partigiana Laura Wronowski e la signora Giuliana Manassa Biraghi di 105 anni. I volontari e gli operatori hanno iniziato a somministrare i vaccini di Pfizer agli over 80 già dai primi di gennaio e ora inoculano anche le dosi di AstraZeneca agli insegnanti universitari. Dall’inizio della campagna vaccinale sono riusciti a somministrare oltre 12mila dosi. Proprio come gli altri hub hanno frigoriferi di -80 gradi capaci di garantire la conservazione del farmaco, il quale viene inoculato in due diverse fasce d’orario giornaliere. Ma non sempre tutto funziona per il meglio, «ci sono ritardi burocratici che per gli anziani non sono tollerabili».
Sui disservizi è intervenuto anche Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale lombarda scelto dal governatore Fontana e dall’assessora Moratti. Fa discutere però, che a distanza di tre mesi la della campagna vaccinale procede ancora a rilento in tutto il territorio nazionale, soprattutto per gli over 80.
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