Il leader era uno delle cinque guide principali dell’organizzazione e si occupava di far crescere la rete terroristica fuori da Iraq e Siria
L’esercito americano ha comunicato di aver ucciso Maher al Agal, capo del sedicente Stato islamico in Siria. Al Agal è considerato uno dei cinque leader principali del gruppo: secondo il comando centrale dell’esercito, sarebbe stato ucciso da un drone nel distretto di Afrin, nella regione di Aleppo, al confine con la Turchia. Anche un suo fedelissimo sarebbe stato ferito gravemente.
Al Agal sarebbe stato responsabile dell’ampliamento della rete Isis fuori da Iraq e Siria. A febbraio scorso, il leader principale dello Stato islamico si è fatto esplodere durante un attacco americano in Siria.
«L’operazione è stata pianificata con accuratezza per assicurarne il successo. Secondo le prime informazioni, non ci sarebbero vittime civili» si legge nel comunicato dell’esercito.
La Siria nord-occidentale, dove è avvenuto il raid, è fuori dal controllo del governo centrale di Damasco e rientra da anni nello spazio egemonico della Turchia. Nella vicina regione di Idlib sono stati uccisi, sempre dagli Usa, il fondatore e primo leader dell'Isis, Abu Bakr al Baghdadi, e il suo successore Abdallah Qardash. Baghdadi è stato ucciso nell'ottobre del 2019 e Qardash lo scorso febbraio.
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